Francesco ha seminato a piene mani per una controffensiva mediatica quando sarà scoperto antipapa
L’audio messaggio inviato il 6 marzo da Bergoglio ai pochi fedeli riuniti in Piazza San Pietro ha sortito due risultati: il primo quello di farci capire che l’uomo è ancora vivo, ma non se la passa affatto bene. Dopo quasi un mese di misteri, finalmente un cenno di – quasi – vita. Un acido comunicato vaticano aveva fatto presente, poche ore prima, che “ognuno è libero di decidere come e quando farsi vedere”.
No, nient’affatto. Se ritenete che Bergoglio sia il papa, non si tratta di un comune cittadino, che è libero di fare ciò che vuole della propria immagine: la sua persona non gli appartiene più, ma appartiene alla Chiesa e a un miliardo e 300 milioni di fedeli. Quindi è assolutamente inconcepibile che “papa Francesco” abbia potuto fare il tenebroso per quasi un mese, anche se l’operazione mediatica, finalizzata a catalizzare simpatie e attenzione, è fallita miseramente, vista la valanga di commenti ferocemente ostili che popolano i servizi a lui dedicati sui canali Youtube dei media generalisti (Rai, La7, La9, Repubblica, Corriere della Sera, Sole 24 ore etc.).
“Ma forse – viene aggiunto nel comunicato vaticano in riferimento a un’auspicata prova dell’esistenza in vita di Bergoglio – per alcuni questo non basterebbe”. Giusto, ma fatevi una domanda, e datevi una risposta.
Infatti, il secondo risultato di questa maldestra operazione comunicativa alla Nanni Moretti (“mi si nota più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo proprio?”) ha evidenziato come la gerarchia antipapale sia completamente screditata.
Una moltitudine di utenti, come giustamente prevedeva il comunicato, continua a non credere nemmeno al documento audio di Bergoglio appena diffuso, ventilando che possa essere stato prodotto con l’intelligenza artificiale. https://www.youtube.com/watch?v=XrSIQss3PB4&t=922s
Tuttavia, con quel poco di intelligenza naturale che ci resta siamo arrivati a comprendere qualcosa di assolutamente fondamentale.
Questo antipapato gnostico-massonico è in realtà un “esperimento controllato” fin dal 2013.
L’input iniziale ci è stato fornito da un elemento assolutamente surreale: il “buon papa Francesco” non celebra messa dal 17 aprile 2022.
Non vuole o non può? La scusa del ginocchio è risibile, in quanto Giovanni Paolo II negli ultimi tempi, celebrava da seduto. Inoltre, i media vaticani e il mainstream cercano di fare di tutto per celare questa incredibile realtà. Quindi, evidentemente a Bergoglio è stato impedito da qualche autorità ecclesiastica di celebrare la messa. Ora, chi potrebbe mai comandare al Papa? Nessuno, tranne qualcuno che sa perfettamente – e ne ha le prove – che Bergoglio NON è il papa, ma un antipapa usurpatore.
Da questa, si sono sbloccate una serie di altre acquisizioni: abbiamo scoperto come dalla fine del 2021 egli non abbia più diritto ai 7 candelabri sull’altare, che spetterebbero al papa, e che da maggio 2024 non indossi più l’anello piscatorio. Si contestualizzano così una sequela di altre apparenti rinunce di Bergoglio – fin dall’inizio del suo insediamento – a titoli, orpelli, apparati liturgici, usi cerimoniali, privilegi che spetterebbero al Papa.
Già appena eletto, niente mozzetta rossa, no scarpe rosse, no stemma sulla fascia, no auto blu, no stipendio, no appartamento apostolico, no residenza estiva di Castel Gandolfo, no drappo con lo stemma del predecessore dalla loggia di San Pietro.

Poi, nel 2020, via dall’annuario pontificio i titoli di Vicario di Cristo, Successore del Principe degli Apostoli, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano derubricati a “titoli storici” (forse perché gli sono appartenuti per breve tempo).
Viceversa, emerge sempre con maggiore evidenza un ruolo della Segreteria di Stato, da cui partono lettere clamorose a nome di papa Benedetto, dove lo si definisce (nel 2021) “Sommo Pontefice”, per non parlare di come il card. Parolin avesse accolto con cortesia l’inchiesta esplosiva dello scrivente. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/37642270/codice-ratzinger-risposta-segretario-stato-pietro-parolin.html
Insomma: quello che emerge è che fin dal 2013 papa Benedetto, entrando in sede impedita, ha nominato un reggente, una figura simile a un “amministratore apostolico in sede impedita” chiaramente prevista dal diritto canonico. https://www.youtube.com/watch?v=SrVHJeloheU&t=109s
Nel settembre 2022, il Santo Padre Benedetto XVI, in una lettera indirizzata al centro Studi Gioacchino da Fiore scriveva: “Nell’agire storico di Dio, la verità si svela gradatamente”.
E così, gradatamente, il Reggente ha progressivamente spogliato Bergoglio di tutti i simboli e le prerogative del papato, in una silenziosa armonia con la graduale consapevolizzazione del popolo di Dio.
Chi di spada ferisce, di spada perisce: l’antipapa impeditore è finito impedito egli stesso.
Il Reggente non ha finora potuto intervenire per rimuovere definitivamente Bergoglio per due motivi: in primis perché questo spetta ai veri cardinali di nomina pre 2013, come prescrive l’art. 3 della Universi Dominici Gregis. (I cardinali, a meno che alcuni non fossero stati messi sotto segreto da Benedetto XVI, fino ad oggi, sono rimasti sprofondati in una scandalosa ignavia e se la vedranno col prossimo Papa). In secundis, il can. 335 afferma: “Mentre la Sede romana è vacante o totalmente impedita, non si modifichi nulla nel governo della Chiesa universale; si osservino invece le leggi speciali emanate per tali circostanze”. Non si modifichi nulla, quindi, (no, non si faccia nulla): il reggente può quindi agire solo per l’ordinaria amministrazione: non può produrre novità di sorta, ma può solo gestire gli affari correnti. E così si sta comportando, bloccando e assediando gradatamente Bergoglio in modo ordinario, burocratico: “Lei non è il papa; quindi, semplicemente non può avere più diritto a questo e a quest’altro”.
Tale realtà fa ben sperare per il prossimo conclave. Dato che il reggente tutela l’ordinaria amministrazione, proprio secondo la stessa, il prossimo conclave dovrà comprendere solo i veri cardinali pre 2013 che, per quanto carichi di grosse responsabilità omissive, non possono essere privati del diritto di eleggere il papa a norma dell’art 35 della Universi Dominici Gregis: “Nessun Cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto…”
Quando, uscito di scena Bergoglio, il reggente plausibilmente annuncerà l’esclusione di tutti i falsi cardinali nominati da Bergoglio (la cui partecipazione renderebbe nullo il prossimo conclave), ci sarà il botto.
E qui si dovrà stare attentissimi: i globalisti gnostico-massoni che hanno finora sostenuto Bergoglio tengono anche in pugno l’informazione.
Non appena il reggente provvederà alla Restaurazione della legalità e della legittima successione petrina, i media si scateneranno … gridando al colpo di stato. Rovesceranno tutto fornendo una “narrativa dell’antigolpe”. Bergoglio ha seminato da tempo per tale contromossa: per esempio, ha di recente tagliato di 500 euro lo stipendio dei cardinali, ha nominato una suora al Governatorato (andando contro le leggi fondamentali), ha aperto i seminari ai gay (un po’ come aprire ufficialmente la diga del Vajont nel 2025) e, continuamente, ha alimentato dicerie su sue dimissioni o morte per poter ripetere come un mantra: “Mi vogliono già morto, vorrebbero le mie dimissioni”. Sottinteso, “perché io, il buon papa riformatore, ho tagliato i loro privilegi, modernizzato e de-patriarcalizzato la Chiesa”. https://www.youtube.com/watch?v=AK2EoeWCuPE&t=78s
Così, i media mainstream vi serviranno la storiella per cui un manipolo di cardinaloni bigotti, duri di cuore e tradizionalisti si appella a dei cavilli giuridici “medievali” e a dei romanzi alla Dan Brown per bloccare il successore di Bergoglio escludendo i suoi cardinali e riportare così la Chiesa indietro di mille anni.
Ma questa strategia nasce perdente in partenza. Bergoglio non ha mai voluto rendere conto della sua legittimità: ha scomunicato e spretato senza misericordia quegli eroici religiosi che ne hanno contestato l’elezione e non ha fatto aprire il processo sull’istanza depositata presso il Tribunale vaticano il 6 giugno 2024 ignorando completamente la petizione inviata in Segreteria di Stato pochi giorni fa.
Se Francesco non avesse avuto nulla da nascondere, sarebbe stato suo precipuo interesse fare luce sulla sua legittimità. E invece no. La mobilitazione di pochissimi preti e qualche migliaio di fedeli impedirà che il mainstream possa rovesciare la frittata, facendo passare i buoni per cattivi e viceversa.
Occorre lasciar perdere le storielle su un Bergoglio già morto e congelato da giorni, o altri complottismi di bassa lega alla Viganò, diffusi ad arte per depistare. https://www.youtube.com/watch?v=TGFf1rQ0YJM&t=21s
Bisogna cominciare fin da ora a difendere il Reggente, la Chiesa istituzionale e il prossimo papa che avrà un ben gravoso compito: purificare la Chiesa da tutti i traditori e punire quei cardinali ignavi che, ignorando la petizione di 18.000 fedeli https://www.petizioni.com/signatures/riconoscimento_della_sede_impedita_di_benedetto_xvi_e_convocazione_del_conclave/ hanno regalato al mondo un incubo di 12 anni dimenticando che vestono di rosso per aver giurato di difendere col sangue la Fede.
Andrea Cionci