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Home Attualità Mondo Il Libano rimane al buio: la causa sarebbe finanziaria 

Il Libano rimane al buio: la causa sarebbe finanziaria 

libano al buio per via del blackout

Blackout in Libano: Nelle ultime ore, l’EDL – Electricity Corporation of Lebanon (creato nel luglio 1964) ha annunciato che due centrali elettriche hanno smesso di funzionare per motivi finanziari, con conseguenti interruzioni di corrente in tutto il Paese. 

La società ha spiegato che l’operatore, Primesouth, l’aveva informata della sospensione delle operazioni nelle centrali di Deir Aamar e Al Zahrani a causa del mancato pagamento in valuta estera della società operativa. 

La somma richiesta è di almeno 10 milioni di dollari.

Secondo Anadolu, agenzia di stampa di proprietà del Governo della Turchia, i blackout sarebbero durati due ore al mattino e due alla sera. 

Tuttavia, la natura irregolare dell’approvvigionamento energetico in Libano significa che la maggior parte della popolazione ottiene la propria elettricità attraverso generatori privati, anziché affidarsi alle centrali elettriche statali.

“Secondo il meccanismo stabilito dalla Banque du Liban (la banca centrale dello stato asiatico del Libano), le entrate dell’istituto derivanti dalla riscossione delle bollette elettriche in lire libanesi vengono trasferite in dollari, ma questo non si fa dal 25 maggio. – ha specificato l’EDL – Sebbene ci sia una somma di denaro disponibile dai ricavi della società in lire libanesi, pari a 2.517 miliardi di lire libanesi, ovvero oltre 37 milioni di dollari, l’importo non è stato trasferito”.

La società ha, inoltre, osservato che “Gli impianti di Deir Aamar e Al Zahrani sono gli unici due impianti termici attualmente collegati alla rete elettrica nazionale, date le circostanze eccezionali prevalenti nel Paese, in quanto forniscono circa 550 megawatt”.

L’EDL ha sottolineato che “La sospensione comporterà l’interruzione della capacità produttiva della società. Quindi la rete elettrica sarà completamente disconnessa e non verrà fornita elettricità ai clienti”.

Come è facile immaginare numerosi sono stati i disagi in Libano per via del blackout. 

Tant’è che l’aeroporto internazionale di Beirut Rafic Hariri ha proseguito le sue operazioni grazie a un generatore di energia.

La frequenza delle interruzioni di corrente in Libano sembrerebbe essere aumentata drasticamente in particolare negli ultimi due anni, a causa della crisi economica del Governo e della sua incapacità di fornire valuta estera per le importazioni di carburante.

Una situazione simile, infatti, si era già verificata in Libano all’inizio di gennaio. 

In quell’occasione, le Autorità libanesi sono riuscite a stanziare fondi e saldare i debiti per evitare che il Paese precipitasse nell’oscurità completa nell’arco di una settimana. 

Durante la crisi, è stata dunque fornita energia alle strutture essenziali, quali pompe dell’acqua, rete fognaria, l’aeroporto internazionale, il porto marittimo, l’Università statale libanese e diversi ospedali.

Secondo alcune fonti, Primesouth avrebbe deciso di spegnere le turbine proprio ieri, dopo aver ricevuto solo due milioni di dollari su 83 dovuti dallo Stato.

Flavia De Michetti

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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