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Boccia(ti)

Il triste primato di venire bocciati ancor prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il Caso San Giuliano – Boccia ha scoperto il fianco sia ad attacchi di natura politica, sia alla fantasia del web che ha dissacrato una politica che deve ritrovare dignità, la stessa che Giorgia Meloni quotidianamente esprime con costanza e serietà.

Se non fosse per la serietà della questione ci sarebbe da sbracarsi dalle risate seguendo i vari meme e parodie che si sono, sin da subito, mostrati sul web. 

E In effetti la combinazione della coppia (di fatto?) San Giuliano – Boccia, sia per i ruoli e i rispettivi mestieri, sia per l’aspetto di ciascuno (non vogliamo fare body shaming ma solo illustrazione) ha molto aiutato a far emergere fantasiose storie e ironiche satire.

Ei sono Fragola86 e sono di Pompei. Tu, tu chi 6?  We sono Banana33 ma 33 l’età non è capisci a me…” e 15 anni dopo si è realizzata la sarcastica composizione musicale di Checco Zalone.

Purtroppo non è la prima volta che l’ex Ministro sia inciampato in simpatiche o ridicole gaffes. Dalla retrodatazione di Galileo Galilei a prima della spedizione di Colombo alla più imbarazzante ammissione di libri non letti nonostante fosse in giuria del Premio Strega 2023, piuttosto che la dichiarazione che Dante fosse “di destra”, e infine la traslazione geografica di Times Square a Londra. 

Insomma, per un Ministro della Cultura, ammesse non concesso che abbia fatto ottimi lavori all’interno del suo dicastero, nei due anni di mandato di sbavature ne sono state trovate.  

Un momentaccio che ha raggiunto l’apice il suo apice, ben poco onorevole, con la liaison con La dottoressa, imprenditorie, stilista, influencer Maria Rosaria Boccia con tendenze da agente segreto “incaricato” di raccogliere informazioni su uomini e donne della maggioranza di Governo.

Purtroppo, non siamo nemmeno di fronte a una ipotesi di complotto, come qualcuno vorrebbe sperare, bensì a un caso di straboccante presunzione e di onnipotenza.

Senza vergogna si è consumata una relazione, d’amore o più modernamente da “scopamici”, alla luce del sole come se nessuno potesse avere dei sospetti. Di selfie a tavola, selfie di coppia in primo piano il web ne è stracolmo. Le scuse pubbliche verso la moglie e la Meloni sono state tardive e patetiche, evidenziando ancor più la ridotta levatura di un uomo che forse non sarebbe stato adatto nemmeno a fare il capo classe, figuriamoci a assumere un incarico di tale importanza, rigore e  onorabilità.

E se questa onorabilità non si fosse voluta rispettare, si poteva quantomeno mettere le “corna” con maggiore eleganza e rispetto per i propri congiunti e per il Governo.

Non siamo così bigotti da pensare che i politici non possano o non debbano cadere nel tranello della infedeltà sotto la spinta del “potere”. Anzi crediamo che molti, se non quasi tutti, possono essere stati sospettati di storie clandestine e molti le relazioni le hanno portate, volenti o nolenti, in superficie, da  Bettino CraxiGianfranco Fini, da Pier Ferdinando Casini  e per chiudere sul “Bunga Bunga” di Berlusconiana memoria.

Ma la lista sarebbe molo più lunga in Italia come in Europa e oltre oceano dove gli scandali di JFK e il caso di Monica Lewinsky e Bill Clinton hanno occupato pagine e pagine di rotocalchi. 

Ma c’è modo e modo di agire anche in questi campi ben poco onorevoli.

Se a volte non è conveniente esibirlo, in pochi si sono preoccupati di nascondere i proprio “vizietti”. Il capostipite di questo filone italico è senz’altro Benito Mussolini.

L’edonismo degli anni ’80 è stato ben interpretato da Bettino Craxi.  Una personalità politica solida che non ha inteso celare i suoi rapporti adulterini, senza alcuna ostentazione, ma anche senza alcuna finzione, bensì tutto sotto lo sguardo rassegnato della moglie. 

Per par condicio, in quanto a poca onorabilità, citiamo Piero Marrazzo quando, da Presidente della Regione Lazio, venne scoperto a casa di una “Trans” con l’auto di servizio in strada, parcheggiata sotto l’alcova.

L’unica differenza tra questi illustri fedigrafi e il Sangiuliano ex Ministro è che nessuno dei suoi predecessori aveva mai pensato di assumere o dare incarichi di prestigio istituzionale all’amante di turno, mentre lui ha inteso scalare al vertice del ridicolo. 

Quel che è peggio è che nel ridicolo è stata trascinata anche l’Italia che ospitava il G7 della Cultura e la Mostra del Cinema di Venezia, quest’anno in mega spolvero internazionale.

Lamberto Colla – Direttore

Fuori dal Silenzio

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