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Covid-19 gli effetti indesiderati del lockdown, nel belpaese tremano Aziende ed associazioni

Terremoto nel mondo Lions, ricatti e pressioni in occasione delle votazioni.

La pandemia di Covid-19 ed i conseguenti lockdown hanno causato un considerevole incremento di disagio materiare ed emotivo. 

Da un lato le preoccupazioni economiche per il lavoro, dall’altro l’ansia per la malattia, la paura del contagio che hanno aggravato ancor più tutte quelle persone già affette da problematiche emotive, ma anche esistenziali o caratteriali. 

L’isolamento sociale obbligatorio ha rappresentato un’esperienza assolutamente nuova per la grandissima maggioranza della popolazione. 

Alla riduzione dei contatti personali ed al sentimento di isolamento corrisponde in molti casi l’attivazione di condotte compensatorie rivolte al mantenimento delle relazioni con gli altri in tutti i modi alternativi al contatto diretto. 

Da qui l’enorme incremento delle comunicazioni telefoniche, delle videochiamate, dei contatti on line, la creazione di gruppi social, etc. 

L’uso di queste tecnologie svolge certamente una funzione utile in tali periodi per alleggerire il disagio personale associato all’isolamento, ma il loro uso eccessivo può anche comportare il rischio dello sviluppo di condotte di dipendenza e di altre frustrazioni che in soggetti più predisposti può sfociare in quadri di dipendenza comportamentale. 

Per alcuni dotati di minore capacità adattive la riduzione forzata dei contatti personali può tradursi in reattività di tipo depressivo, con tendenza anche verso condotte di ulteriore chiusura, sia verso l’esterno che verso eventuali conviventi. 

E’ evidente che tali fatti possano esacerbare situazioni di preesistenti difficoltà relazionali, con sviluppo di tensioni, emozionalità negative e anche fenomeni di aggressività. 

Il ritorno alla normalità tanto atteso non pienamente controllato con un brusco passaggio, dalla costrizione piena alla completa ripresa, provoca altri traumi che si traducono sui rapporti interpersonali. 

Problemi che non sono tardati a giungere nelle associazioni delle più svariate categorie; effettivamente, mai come in questo periodo, sono stati sviscerati pubblicamente segreti di tutti i tipi.

Sui quotidiani editi da Nord a Sud si è ormai abituati a leggere di cessioni di piccole imprese non tanto per le problematiche finanziarie o gestionali, ma per la conflittualità tra soci emerse a seguito della pandemia, una realtà che sta disperdendo il valore dell’artigianato del made in Italy. A

Analoghi fatti nei passaggi generazionali di grandi famiglie ma anche nelle associazioni o nelle istituzioni filantropiche nate per scopi sociali, proprio quelle che avrebbero tra i loro obiettivi l’accrescimento culturale, la fraternità, la carità tra gli appartenenti alla comunione o verso chi ha meno fortuna. 

A parer di logica tali situazioni sono sempre esistite, l’esperienza pandemica ne avrà elevato a potenza la genesi ma con molta probabilità l’elevato utilizzo dei social ha fatto si che le informazioni travalicassero le mura delle contese private.

Appena dopo qualche anno dall’uscita in massa di oltre 30 soci da uno dei più importanti club Lions di Parma la cittadina emiliana ritrova lo slancio per trascinare nuovamente i club agli onori della cronaca.  

Bandiera Lions

Nel più giovane sodalizio della provincia “Il Montechiarugolo” parrebbe che le vicende tra presidente, segretaria, membri del direttivo e soci   si risolvano con ricatti, imposizioni, menzogne, arrivando ad intimare a qualcuno di formulare dimissioni “a pena di”. 

Fatti aggravati dalle imminenti votazioni di club che potrebbero rincorrere non tanto la questione di giustizia quanto l’epurazione di potenziali candidati futuri, tra l’altro – parrebbe – volontà già annunciate da qualche socia. 

Una caduta di stile che avviene proprio nell’anno in cui il distretto è retto dal Governatore originario dalla stessa città emiliana.     

Accadimenti che nulla hanno a che fare con i tanto proclamati valori delle associazioni che professano fraternità, etica, associazionismo, altruismo avverso chi è più bisognoso. 

L’esplosione di fatti simili in tutto il Paese, in taluni casi, suggerirebbe il ricorso al supporto psicoterapeutico o medico per il periodo necessario a ristabilire un ritorno allo status quo.

Virgilio De Vita

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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