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Home Attualità Italia Da Davos, una soluzione per tutto e tutti!

Da Davos, una soluzione per tutto e tutti!

Un team di scienziati veggenti verrà incaricato di trovare le difese alla “malattia X”, quella malattia che diventerà pandemica, di cui nulla si conosce ma che certamente ci sarà. Non è che per caso si stia preparando la “domanda” di “vaccino” creando “virus” che “scapperanno” da qualche laboratorio di bio genetica? A Davos, dove si riuniscono i grandi filantropi del mondo, tutto può accadere, anche di leggere il futuro, prossimo e remoto. Attrezziamoci per la resistenza.

È ancora ben fissa nelle nostre memorie l’inseguimento di alcuni attivisti/blogger al CEO di Pfizer, Albert Bourla, tra le vie di Davos, che proprio 365 giorni fa si rifiutava di rispondere a domande sul vaccino e le reazioni avverse.

Il dialogo, bene o male, scambiato con l’attivista politico canadese di RebelNews TV Ezra Levant e lo Youtuber australiano Avi Yemini, che lo hanno atteso in strada, con cameraman e fonico è così tradotto e alle quali Bourla ha risposto unicamente “grazie mille” e “buona giornata”.

Questa la traduzione del dialogo surreale:

Quando hai saputo che i vaccini non interrompevano la trasmissione?”

“Da quanto tempo lo sapevi senza dirlo pubblicamente?”

“Grazie Mille”

“Ora sappiamo che i vaccini non hanno fermato la trasmissione. Ma perché l’hai tenuto segreto? Hai detto che era efficace al 100%. Poi il 90%, poi l’80%, poi il 70%. Ma ora sappiamo che i vaccini non fermano la trasmissione. Perché hai mantenuto quel segreto?”

“Buona giornata”

“È ora di scusarsi con il mondo per il tuo vaccino covid inefficace? Non ti vergogni di quello che hai fatto?”

“Sei orgoglioso? Hai guadagnato milioni a scapito della vita della gente”

“Come ci si sente a camminare per le strade dei milionari a spese della normale gente australiana, inglese, canadese?”

“Cosa ne pensi del tuo yacht?”

“Cosa ne pensi del tuo jet privato?”

“Sei preoccupato per le responsabilità legali sul prodotto?”

“Sei preoccupato delle miocarditi?

“Cosa dici delle morti improvvise?”

“Cosa hai da dire sui giovani che muoiono ogni giorno di infarto?”

“Perché non risponde a queste domande di base?

“Pensi che dovresti essere accusato penalmente per alcuni dei comportamenti criminali di cui hai ovviamente preso parte?”

“Quanti soldi hai guadagnato personalmente con il vaccino?

“Quanti booster pensi che ci vorranno per essere abbastanza felice con i tuoi guadagni?”

“Chi hai incontrato qui in segreto?

“Ce lo rivela?”

“A chi hai pagato le commissioni?”

“Nel passato Pfizer ha pagato 2,3 miliardi di dollari in commissioni per marketing ingannevole. Lei è nuovamente coinvolto?”

“Sei sotto inchiesta come lo eri prima per marketing ingannevole?”

“Se ogni altro prodotto nel mondo non funziona, come promesso, riceverai un rimborso. Non dovresti rimborsare i Paesi che hanno speso miliardi per il tuo vaccino inefficace?”

“Sei abituato solo a media ben intenzionati quindi non sai come rispondere alle domande?”

Come si sa la riservatezza è tutto, soprattutto nel campo della sperimentazione scientifica e il CEO di Pfizer si è scrupolosamente attenuto a questa legge non scritta.

Così come pure Anthony Fauci, ha preso parte, nei giorni scorsi, alla prima di due audizioni a porte chiuse della durata di sette ore organizzate dalla sottocommissione della Camera sulla pandemia da Coronavirus.

Una questione controversa affrontata durante l’audizione riguarda le ormai note e-mail inviate da Fauci a influenti colleghi all’inizio della pandemia, nell’apparente tentativo di manipolare la percezione e il dibattito pubblico in merito alle origini del Covid-19 e alle risposte da opporre all’emergenza sanitaria. Fauci ha accettato lo scorso anno di prendere parte a due audizioni a porte chiuse per due giorni consecutivi, accompagnato dai suoi legali.

Il dottor Fauci ha risposto con oltre 100 risposte del tipo ‘non ricordo’ o ‘non mi ricordo’, ha detto il deputato repubblicano Brad Wenstrup dell’Ohio, che ha presieduto l’audizione. “Questo significa semplicemente che forse dobbiamo trovare le persone che ricordano”.

Ma prepariamoci a molti altri silenzi, spesso eterni!

La questione sanitaria sta prendendo per mano le nostre vite, i nostri portafogli e le nostre libertà.

Infatti, tra i vari argomenti oggetto del WEF di Davos 2024, oltre alle guerre e alle varie fuffe ambientali, si tratterà di come fermare il “Virus X”. Quel virus che ancora non si conosce ma che farà, si presume, molte vittime e per cui sarà indispensabile investire in ricerche per poterlo sconfiggere.

Un team di scienziati “paranormali” si impegnerà per trovare la risposta rapida al “Virus X” di cui l’OMS ha posto l’allarme.

Già nel 2018, – come riportato da TG24SKY– quindi prima dell’emergenza Covid, l’Organizzazione mondiale della sanità aveva ipotizzato l’arrivo di una pandemia causata da una malattia ancora sconosciuta, chiamata genericamente Disease X ovvero malattia X. Si tratta quindi di una malattia che non esiste, ma il cui studio potrebbe facilitare la prevenzione in modo da preparare azioni flessibili e trasversali per arginare la diffusione di malattie tra cui appunto anche un ipotetico morbo a oggi non noto

VACCINI PREPARATI IN ANTICIPO PER “VIRUS CHE VERRANNO” … FATTO IL PRODOTTO, OCCORRE CREARE LA DOMANDA

È questa la domanda che viene spontanea porsi. Al forum del WEF di Davos famosi scienziati discuteranno assieme al leader Klaus Schwab e al direttore dell’OMS Tedros Ghebreyesus di come prepararsi a una prossima pandemia che potrebbe essere venti volte più letale del Covid. (Dicono loro!)

La soluzione già impostata da quei filantropi sta quindi nella creazione in anticipo in laboratorio dei virus che “potrebbero” svilupparsi naturalmente in futuro, e nella predisposizione di altrettanti vaccini da stivare e tirare poi fuori al momento opportuno.

Questi esperimenti sono o non sono inquietanti!

Elon Musk li ha definiti come basi per lo sviluppo di altrettante armi biologiche.

Ma costoro invece sostengono che la prossima pandemia sarà inevitabile, perché i virus circolano più di un tempo per l’urbanizzazione, la mobilità e la deforestazione.

A rigor di logica direi che sono enormi balle che dovrebbero solo metterci in condizioni di prepararci per difendere la nostra “libertà”.

E allora non ci resta che “resistere”.

Il diritto di resistenza è sostanzialmente (ed implicitamente) accolto dalla nostra Costituzione, in quanto rappresenta una estrinsecazione del principio della sovranità popolare, sancita dall’art. 1 della Costituzione e che quindi informa tutto il nostro Ordinamento giuridico.

Lamberto Colla – Direttore

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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