L’Unione Europea sta precipitando in un baratro pericoloso, trascinata da una Commissione, anzi da una Ursula, sempre più prona agli interessi delle lobby belliche.
Ursula von der Leyen, ex ministra della Difesa tedesca con un passato segnato da scandali sugli appalti, sta orchestrando un’operazione senza precedenti: trasformare il Vecchio Continente in un colosso militarizzato, in cui la democrazia è un ostacolo da aggirare e il denaro pubblico è il carburante per una macchina da guerra fuori controllo.
Con il piano “ReArm Europe”, un fiume di denaro – 800 miliardi di euro – viene sottratto alle reali necessità dei cittadini per confluire direttamente nelle casse dell’industria degli armamenti. Rheinmetall, Leonardo, Lockheed Martin, e persino aziende italiane come Iveco Defence Vehicles si spartiscono un bottino colossale, mentre scuole, ospedali e politiche sociali vengono lasciati a secco. Altro che “transizione verde” o “solidarietà europea”: l’unico futuro che Bruxelles sembra voler costruire è quello di un’Europa in assetto da guerra permanente.
Il modello è quello già visto con il famigerato “Pfizergate”: acquisti centralizzati, contratti opachi, aggiramento dei parlamenti nazionali. Ma questa volta, il gioco è ancora più pericoloso. Grazie all’articolo 122 del Trattato UE, Von der Leyen ha preso decisioni cruciali senza alcun voto democratico, liberando 650 miliardi di euro in deroghe di bilancio e 150 miliardi in prestiti destinati esclusivamente alla produzione di armi.
Un vero e proprio colpo di Stato finanziario, in cui il Patto di Stabilità – usato per anni per strangolare i bilanci degli Stati membri e giustificare l’austerità – viene ora sospeso per consentire il più grande riarmo europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. Le stesse regole che impedivano investimenti in sanità e istruzione vengono magicamente eliminate quando si tratta di finanziare missili, carri armati e droni.
I beneficiari di questa pioggia d’oro? Sempre gli stessi. Le azioni di Rheinmetall, il colosso tedesco della difesa, sono quadruplicate dal 2022. Leonardo – controllata al 30% dallo Stato italiano – si allea con i tedeschi per la produzione di nuovi carri Panther, mentre Iveco Defence Vehicles si assicura contratti miliardari. Il tutto senza che nessun cittadino abbia potuto dire una parola.
Intanto, i governi nazionali vengono spinti ad aumentare le spese militari sotto il ricatto della “sicurezza”, mentre Bruxelles distribuisce fondi con una generosità mai vista per altri settori. Il messaggio è chiaro: la priorità dell’Europa di Ursula non è più la pace, ma la guerra.
Il progetto è ormai evidente: costruire un’Europa militarizzata, in cui la politica sia completamente subordinata agli interessi del settore militare-industriale. Chi si oppone viene messo a tacere con la retorica dell’emergenza e della minaccia esterna. La guerra diventa la nuova normalità, mentre i cittadini pagano il conto con tagli ai servizi essenziali e una crescente insicurezza economica.
Von der Leyen sta traghettando l’UE verso un punto di non ritorno, in cui la democrazia è svuotata di significato e le scelte politiche sono determinate da chi produce armi, non da chi vota. La domanda non è più se l’Europa diventerà un blocco militarizzato, ma quando i cittadini si renderanno conto di essere stati esclusi da ogni decisione.
Fino a quando Bruxelles continuerà a operare nell’ombra, trasformando l’Europa in un’enorme macchina da guerra, svuotando le casse pubbliche per ingrassare senza limiti il complesso militare-industriale? Fino a quando i cittadini accetteranno, senza ribellarsi, che la loro sicurezza sociale venga sacrificata per finanziare missili e carrarmati?
La risposta è la più inquietante possibile: fino a quando sarà troppo tardi.
Fino a quando l’Europa non sarà più in grado di tornare indietro, completamente trascinata in una spirale di militarizzazione senza via d’uscita. Fino a quando i governi non saranno più liberi di decidere le proprie politiche economiche e sociali, costretti a sottostare ai diktat di una Commissione ormai asservita alle lobby belliche.
Fino a quando la democrazia sarà diventata una facciata, un’illusione vuota dietro cui si nasconde una realtà sempre più oscura: un’Europa che investe nel conflitto invece che nella pace, che taglia la sanità per comprare bombe, che distrugge il futuro dei suoi cittadini per arricchire un’élite di mercanti di morte. Fino a quando?
Perché a quel punto, quando la verità sarà chiara a tutti, non ci sarà più niente da fare. Ora siamo ancora in tempo per fermare tutta questa distruzione dell’umanità, ma dobbiamo volerlo e soprattutto farlo.
Andrea Caldart
Link utili:
https://europa.today.it/attualita/appalti-irregolati-presidente-commissione.html
https://it.euronews.com/2020/02/13/germania-bundestag-inchiesta-a-carico-di-ursula-von-der-leyen