Prima il vaccino obbligatorio, poi la disabilità. Ora, come se non bastasse, per molti danneggiati da vaccino arriva l’ennesima beffa: ostacoli, ritardi e controlli punitivi per il rinnovo della patente.
Chi ha subito gravi effetti avversi in seguito alla vaccinazione anti-Covid si trova oggi a fare i conti con patologie croniche, invalidanti, spesso irreversibili. Una vera e propria disabilità indotta. Ma anziché ricevere protezione, questi cittadini devono affrontare un labirinto burocratico che li tratta con sospetto e diffidenza, come se la loro condizione fosse una colpa.
Dalla tutela alla sorveglianza: la Legge 104 e l’invalidità civile diventano strumenti a doppio taglio.
La Legge 104 e l’invalidità civile dovrebbero garantire diritti e inclusione. Sulla carta. Nella pratica, per chi è diventato disabile in seguito a una vaccinazione imposta dallo Stato, quelle stesse tutele si trasformano in limitazioni e controlli aggiuntivi, soprattutto quando si parla di mobilità, autonomia e rinnovo della patente.
Se sei disabile per colpa del vaccino, guidare diventa un privilegio da riconquistare.
Chi ha sviluppato miocarditi, neuropatie, disfunzioni cognitive o motorie a seguito del vaccino, si trova oggi a dover affrontare commissioni mediche, esami, relazioni specialistiche, anche per poter semplicemente continuare a guidare. Un’autonomia già compromessa viene così ulteriormente umiliata da un sistema che sembra disegnato per scoreggiare, non per aiutare.
Bisogna fare molta attenzione al fatto che non dichiarare tutto equivale a commettere un reato.
Chiunque si presenti al rinnovo patente deve dichiarare ogni patologia, anche se legata a un danno da vaccino. Se omette, rischia sanzioni penali, ritiro della patente e responsabilità in caso di incidente. In pratica: lo Stato ti obbliga a vaccinarti, la tua salute viene compromessa, e poi sei tu a dover dimostrare di meritarti ancora il diritto di guidare.
Il legislatore ha volutamente creato una procedura umiliante per il rinnovo patente per disabili.
Per chi ha una disabilità certificata o patologie invalidanti, i passaggi sono tutt’altro che semplici:
- Moduli dettagliati da compilare su malattie, farmaci, impianti medici
- Commissioni mediche che possono imporre restrizioni, dispositivi obbligatori, o limitare la durata della patente
- Validità ridotte (1-2 anni) anche per condizioni stabili
Questa trafila colpisce duramente proprio chi ha già perso molto a causa di una vaccinazione obbligatoria.
Dove sta la giustizia?
Non si parla di chi ha avuto un incidente o una malattia genetica. Qui si parla di cittadini che hanno seguito le direttive dello Stato, che si sono vaccinati per senso civico o per obbligo professionale. Oggi sono malati, e per questo sottoposti a un trattamento discriminatorio.
Per chi ha subito un danno da vaccino c’è bisogno di un cambio di rotta, istituendo un canale dedicato, trasparente e rapido per il riconoscimento del proprio status e per la gestione dei documenti come la patente. L’alternativa è una discriminazione sistemica mascherata da burocrazia, che isola e penalizza proprio chi ha già pagato un prezzo altissimo per aver fatto ciò che gli veniva chiesto.
È ora di dirlo chiaro: questa è una violazione dei diritti civili. Chi ha subito un danno da vaccino merita ascolto, accesso facilitato ai servizi, e non l’umiliazione di dover lottare per ogni documento, ogni certificato, ogni rinnovo.
O siamo tutti cittadini uguali, o è tempo di gridare l’ipocrisia di uno Stato che protegge solo sé stesso.
Ingrid Busonera