Come è noto, il superbonus, nelle intenzioni del legislatore del 2020, doveva servire all’efficientamento energetico del vetusto patrimonio immobiliare privato del Bel Paese. Ciò in vista di quella transizione ecologica, sponsorizzata come una sorta di mantra dall’Unione europea.
Tutti d’accordo i politici di ogni schieramento. Proroghe su proroghe, l’ultima disposta dal Governo Draghi. Improvvisamente, come spesso accade in politica, la virata a 360 gradi.
Il superbonus viene visto e descritto come una sorta di peste per i bilanci dello stato. Come una norma che ha favorito truffe di miliardi di euro a danno della collettività. Per cui: indietro tutta, dimenticando le centinaia di imprese e di cittadini che avevano fatto affidamento su di una legge dello Stato. Il problema vero è che la politica politicante, segue il filo della propaganda e non quello dei ragionamenti che tengono conto dei numeri: quelli veri che non tradiscono mai.
Ma ecco che arrivano i numeri a smentire la litania che abbiamo ascoltato anche in sede di presentazione della legge di bilancio dell’anno in corso. Allorquando per giustificare le magre risorse utili a dare servizi e assistenza ai cittadini bisognosi, si è di nuovo fatto partire il refrain del superbonus che avvelena i contri dello Stato, impedendo di mettere in essere manovre espansive.
A smentire tutto ciò, denotando i meriti del Superbonus basta leggere il resoconto di quanto emerge dal 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica presentato da ENEA, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Ecco alcuni dei dati presentati: nel 2023, l’Italia ha raggiunto significativi traguardi in termini di risparmio energetico, con oltre 3,6 Mtep di nuovi risparmi, di cui il 56,2% attribuibili alle detrazioni fiscali.
Gli interventi per il risparmio energetico, avviati dal 2021, hanno contribuito a raggiungere il 92% dell’obiettivo fissato per il 2023 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Detrazioni fiscali, Certificati Bianchi (+28% rispetto al 2022), incentivi per la mobilità sostenibile (0,4 Mtep) il Conto Termico (0,3 Mtep) sono stati i principali motori di questa transizione.
Le campagne di sensibilizzazione, che hanno coinvolto quasi 14 milioni di cittadini, e i cambiamenti nei comportamenti di consumo hanno aggiunto oltre 0,1 Mtep ai risparmi complessivi. Inoltre, i progetti realizzati con i Fondi di coesione hanno prodotto un risparmio di 31,8 ktep/anno.
In esito ai dati forniti dal Rapporto Enea, è arrivato il commento del presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi: “Sono ottimi risultati, purtroppo in buona parte legati a misure e forme di incentivazione fiscale oggi soppresse: l’efficienza energetica è sempre di più la chiave per cogliere le nuove sfide globali e ottimizzare consumi ed emissioni. Occorre un tavolo di lavoro che non vanifichi i risultati ottenuti, e preveda ulteriori e nuove forme di sostegno per i prossimi anni”.
Ovviamente con lo stop improvviso alle forme di incentivazioni fiscali, nel 2023 si è registrata la parabola discendente rispetto ai risparmi ottenuti in passato, con pesanti flessioni. Ecco alcuni numeri: SuperEcobonus (-21,2%), Ecobonus (-20,4%), con segni di stabilità solo per il Bonus Casa.
Da qui, l’appello del Presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi alla politica a rimettere al centro della politica nuovamente il tema fondamentale dell’efficientamento energetico degli edifici, partendo da quelli pubblici: scuole, ospedali, uffici. I risparmi di questo tipo di politica virtuosa sarebbero ben palesi sulle esose bollette degli italiani.
Soprattutto farebbero fruttare gli investimenti fatti, traducendosi anche in nuove opportunità economiche per le imprese. Infine, migliorerebbero quell’ambiente che tutti, spesso a chiacchiere vogliono difendere, in termini di salubrità, vivibilità e sicurezza.
Giuseppe Storti