In Ucraina è stato dato il via al programma “eRecovery”. I proprietari degli alloggi danneggiati dalla guerra potranno ricevere un risarcimento per le riparazioni, già alla fine di questo mese.
Nel corso della devastante guerra che ha colpito l’Ucraina negli ultimi tempi, dei continui bombardamenti e attacchi missilistici, gli invasori russi hanno distrutto o gravemente danneggiato quasi 18.500 edifici residenziali a più piani e più di 142 mila fattorie private del Paese.
Secondo alcuni calcoli della Banca Mondiale, il danno ammonta a più di 50 miliardi di dollari circa e i numeri sembrano essere destinati a salire.
Per agevolare il ritorno dei cittadini ucraini fuggiti in zone più sicure, lo Stato ha deciso di non aspettare la fine della guerra e di avviare subito la ricostruzione delle infrastrutture abitative, sfruttando nel miglior modo possibile i pochi fondi rimasti nelle casse del Paese.
In prossimità dell’entrata in vigore di questa legge, lo Stato si è trovato di fronte a tre scelte.
La prima è legata all’immediato inizio del pagamento del risarcimento per gli alloggi distrutti, in modo tale che i cittadini possano acquistarne di nuovi.
In alternativa, la seconda prevede il finanziamento di riparazioni in conto capitale di abitazioni gravemente danneggiate.
Infine, la terza scelta, quella per la quale ha optato lo Stato, è pagare l’assistenza in denaro, affinché i cittadini possano effettuare le riparazioni in corso nelle abitazioni con danni minori.
In questa occasione è stato, dunque, lanciato il programma “eRecovery”, in base al quale gli ucraini possono ricevere fino a 200 mila grivnie (circa 5.049,88 euro) di risarcimento, che possono essere spesi in materiali da costruzione o servizi di appaltatori partecipanti al programma.
Chi può contare sul sostegno del nuovo programma eRecovery?
Il Ministero dello Sviluppo delle Comunità, dei Territori e delle Infrastrutture, ha spiegato che i potenziali partecipanti al nuovo programma sono tutti i cittadini ucraini proprietari o comproprietari di case private, appartamenti, locali residenziali danneggiati a causa della guerra.
La priorità sarà data alle persone con disabilità, anche causate dal conflitto, ai veterani di guerra, ai familiari dei soldati caduti, alle famiglie con molti bambini, ai genitori-insegnanti di orfanotrofi di tipo familiare, tutori, genitori adottivi e orfani.
Una conditio sine qua non per la partecipazione è che la proprietà danneggiata debba trovarsi sul territorio esentato e che non sia stata riparata con i propri mezzi.
Secondo quanto dichiarato dal Primo Ministro Denys Shmyhal, coloro che hanno deciso di non aspettare l’aiuto dello Stato per il ripristino degli alloggi potranno comunque aderire al programma in un secondo momento, spiegando che “Per quanto riguarda le famiglie che hanno riparato in proprio, stiamo lavorando a una decisione di risarcimento. L’incarico corrispondente è stato assegnato al Vicepresidente del Consiglio per la ricostruzione, al Ministero delle Infrastrutture e all’Agenzia per la ricostruzione”.
Quali sono i problemi che l’applicazione di questo nuovo progetto potrebbe incontrare?
Dall’inizio del programma sono già state presentate più di 13 mila domande di assistenza e, in futuro, questa cifra non potrà che crescere.
Lo stanziamento del governo di soli 4,4 miliardi per il programma e, con l’importo massimo di assistenza previsto, potrà coprire le esigenze di soli 22 mila richiedenti.
Flavia De Michetti