Giappone e vita intelligente extraterrestre: Questa notte, gli astronomi giapponesi sono pronti a osservare una possibile risposta dalla vita intelligente proveniente da Altair, in seguito a un progetto avviato da “Weekly Shonen Jump” (Shūeisha).
Ciò avviene dopo aver inviato, il 15 agosto 1983, un messaggio dalla Terra ad Altair, il cui nome deriva da “al-nasr al-ta’ir”, “aquila che vola”, è la stella alfa della costellazione dell’Aquila, con la speranza di ricevere una risposta quarant’anni dopo.
All’epoca, il messaggio è stato inviato da Masaki Morimoto (scomparso nel 2010), ex professore all’Osservatorio Astronomico Nazionale (in giapponese, Kokuritsu Tenmondai), e dal suo team utilizzando le onde radio tramite un’antenna della Stanford University negli Stati Uniti.
Gli studiosi hanno fatto esplodere tredici disegni in forma di onde radio verso la stella, che mostravano la storia della vita sulla Terra, il Sistema Solare e la struttura del DNA.
A guidare le osservazioni sarà Shin–ya Narusawa, docente a tempo pieno presso la Hyogo Prefectural University (nella città di Kobe) e ricercatore nella SETI – Search for Extraterrestrial Intelligence Initiative, un programma in Giappone dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre, abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo.
Il programma si occupa anche di inviare segnali della nostra presenza a eventuali altre civiltà in grado di captarli.
Utilizzando l’antenna dell’Osservatorio Spaziale Usuda della JAXA – Japan Aerospace Exploration Agency, un’agenzia governativa giapponese che si occupa dell’esplorazione spaziale, nella prefettura di Nagano, le osservazioni si svolgeranno per circa un’ora.
Ascolteranno eventuali segnali radio insoliti, con la speranza di individuare un messaggio simile a quello che è stato inviato.
Nessuna risposta non significherà necessariamente che il messaggio originale non sia riuscito.
Gli scienziati, infatti, potrebbero dover aspettare ancora più tempo per ottenere un riscontro, nel caso in cui ne venisse inviato uno.
La prova della vita aliena non è mai stata trovata e se forme di vita extraterrestri esistano o meno è un argomento di acceso dibattito tra la comunità scientifica.
La stella Altair, situata a circa 17 anni luce di distanza dal nostro Sistema Solare, ha una temperatura superficiale che supera i sette mila gradi, addirittura superiore a quella del sole.
Tuttavia, nessun pianeta è stato scoperto nelle sue vicinanze e ciò indica una probabilità molto bassa di vita intelligente.
In ogni caso, Narusawa ha ritenuto che valesse la pena perseguire questa impresa, in quanto incoraggerebbe la contemplazione dell’esistenza della vita su altri pianeti e dei suoi parallelismi con la vita sulla Terra.
Quest’estate ricorre, infatti, il 40° anniversario della trasmissione del messaggio e Narusawa intende ampliare questa collaborazione per coinvolgere in futuro altre università.
Questo importante sforzo continuerà a catturare l’attenzione e ispirare ulteriori esplorazioni di altre potenziali strade nella ricerca dell’intelligenza extraterrestre.
Flavia De Michetti