Come volevasi dimostrare, il Conclave ha sorpreso il mondo intero per rapidità nella decisione e per la scelta del nuovo Pontefice che dovrà guidare e soprattutto ricucire le ferite all’interno della Chiesa e nelle varie parti del mondo.
Una girandola di nomi e di congetture, compreso l’ipotesi che il “Papa” fosse già stato eletto in gran segreto lo scorso marzo e invece, come avevamo anticipato domenica scorsa il Conclave ha voluto regalarci una sorpresa.

E così è stato.
Con un nome di battesimo da predestinato, Robert Francis Prevost ha assunto il nome di Leone XIV ed è diventato il 267esimo successore di Pietro.
Un profilo molto interessante, agostiniano, matematico e filosofo, grande conoscitore della dottrina e missionario per 20 anni in Perù, da alcuni anni aveva assunto l’incarico di Prefetto dei vescovi in Curia romana, Monsignor Prevost, secondo le prime indiscrezioni e dalla interpretazione del suo primo discorso ai fedeli, potrebbe essere l’uomo, il Papa, dell’unione e dell’equilibrio ma anche il “ponte” di collegamento tra le varie ferite, morali e sociali che stanno insanguinando il mondo intero.
Leone XIV, la scelta del nome è nel ricordo di Leone XIII il Papa della prima enciclica sociale la Rerum Novarum, è una felice, inaspettata sorpresa che magicamente ha riacceso la speranza per un mondo migliore, già immerso nella terza guerra mondiale a pezzetti.
“La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!”, sono le prime parole di Robert Francis Prevost affacciandosi su Piazza San Pietro da Leone XIV.
Buon lavoro Santo Padre!
Lamberto Colla Direttore
Foto copertina e interno: credits da frame TV di Vatican news