Se il conflitto in Ucraina, scoppiato militarmente a fine febbraio 2022, continua a rappresentare una delle crisi geopolitiche più complesse degli ultimi anni, l’approccio di Donald Trump emerge come un’alternativa pragmatica e realista rispetto alle politiche tradizionali adottate dall’ ex amministrazione Biden e dai servili Governi europei, Italia inclusa.
Durante questi primi giorni del nuovo mandato, Trump ha dimostrato di avere una visione pragmatica delle relazioni internazionali, ponendo al centro gli interessi degli Stati Uniti e la stabilità globale.
La sua dottrina «America First Again» non si sta traducendo in isolazionismo, come alcuni critici hanno sostenuto, ma in un approccio che mira a evitare conflitti prolungati e costosi. Questa strategia si riflette anche nella sua posizione sulla guerra in Ucraina.
A differenza dell’amministrazione Biden, che ha fornito miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina senza un chiaro piano per la pace, Trump ha fatto trapelare uno scetticismo verso un sostegno incondizionato. La sua visione suggerisce che gli Stati Uniti dovrebbero incentivare le parti in conflitto a trovare una soluzione negoziata, invece di alimentare ulteriormente l’escalation con armi e finanziamenti continui.
Trump ha sempre sostenuto, infatti, già a partire dal suo primo mandato, che un equilibrio di potere tra le grandi nazioni è essenziale per evitare conflitti su larga scala.
Pertanto, mentre la guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a destabilizzare l’Europa, la prospettiva di politica estera trumpiana offre una prospettiva differente, basata sulla diplomazia forte e caratterizzata da un approccio diretto solo con le parti coinvolte, sul realismo strategico e sulla la ricerca di soluzioni a breve termine che evitino conflitti interminabili, nonostante UE e Nato remino contro…
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it