Si è concluso con un evento speciale il Convegno Intergruppi della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA), fortemente voluto dal Presidente Franco Introna, dalla professoressa Rossana Cecchi, da poco più di un anno in servizio a Modena e dal Prof. Lucio di Mauro.
L’incontro si è svolto nei prestigiosi spazi della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Modena, e ha visto la partecipazione di oltre 400 esperti provenienti da tutta Europa, riuniti per confrontarsi su un tema di grande attualità e complessità: “La prova scientifica”.

Il dibattito ha suscitato vivo interesse tra gli affiliati dei diversi gruppi scientifici di SIMLA, offrendo l’opportunità di analizzare come l’approccio alla prova possa variare a seconda delle prospettive disciplinari. La medicina legale, ponte essenziale tra scienza e giustizia, ha infatti aperto il convegno dando voce ai giuristi, invitati a delineare come le informazioni fornite dal medico legale vengano recepite e utilizzate nei vari contesti giuridici.
Il titolo del convegno, “From Evidence to Proof in Legal Medicine and Forensic Science”, ne ha sottolineato l’internazionalità. Tra i momenti più significativi, la sessione dedicata al confronto tra diversi Paesi europei ha evidenziato come lo stesso caso possa essere trattato in maniera differente a seconda del sistema giuridico e della cultura medico-legale nazionale.
I gruppi scientifici di SIMLA hanno avuto piena autonomia nell’organizzazione delle proprie attività, così come ampio spazio è stato riservato ai giovani. In particolare, la Consulta dei Giovani Medici Legali Italiani ha coordinato gruppi di ricerca interscuola di specializzazione, sviluppando contributi sul tema centrale dell’evento.
Importante anche la partecipazione dell’European Council of Legal and Forensic Medicine (ECLFM), che ha colto l’occasione per fare il punto sul percorso verso un’armonizzazione della medicina legale a livello europeo. In tale contesto, è stata avanzata la proposta di costruire parametri comuni per la valutazione della prova scientifica, basandosi sulle relazioni fornite dai rappresentanti dei diversi Paesi partecipanti.
La R.T. Weatherman Foundation un’organizzazione non governativa americana attiva in Ucraina nel supporto all’identificazione forense dei militari dispersi o caduti in azione ha sostenuto la presenza di tre medici ucraini che hanno presentato un metodo innovativo per il riconoscimento delle vittime di guerra. La Fondazione Weatherman sta finanziando i tre esperti affinché possano sviluppare la loro nuova metodologia brevettata ed integrare le prove raccolte nella prassi giuridica dell’Ucraina
L’evento speciale ha visto un talk con Stefano Nazzi, il giornalista autore del podcast Indagini si è confrontato con alcuni esperti nazionali nel corso dell’evento “Scienze forensi, prove e media”. L’incontro moderato dal Dott. Franco Marozzi vicepresidente e responsabile della comunicazione della Società, “Crediamo che l’opinione pubblica abbia diritto di avere un’informazione corretta e adeguata, – dicono gli esperti della Società Scientifica – Il nostro ruolo è delicato e strategico: non possiamo intervenire pubblicamente nello specifico di un caso che stiamo seguendo come periti o consulenti, né, a maggior ragione, se ne siamo estranei. Come comunità scientifica non possiamo però sottrarci alla possibilità di fornire informazioni sulle complesse metodologie utilizzate nel nostro lavoro per semplificare senza banalizzare“.

Occorre, insomma, muovere dei passi ragionati per avvicinare due realtà diverse come scienza e giornalismo, che hanno spesso statuti, tempistiche e codici differenti.
“Credo che l’incontro di oggi sia importante – evidenzia Stefano Nazzi – perché i giornalisti e gli esperti forensi rappresentano due mondi che spesso non riescono a comunicare: la scienza ha giustamente un linguaggio che, a volte, per noi giornalisti è incomprensibile e che sarebbe fondamentale comprendere meglio. Oggi iniziamo a parlarci, è un inizio importante”.
Arriva nel contesto di questo primo incontro l’appello dei medici legali, volto ad evitare che eventuali o presunte testimonianze scientifiche televisive vengano fraintese o indirizzate dal dibattito mediatico, rischiando di oscurare una corretta informazione nei confronti del pubblico.
“La scienza può essere interpretata? – si chiede Nazzi – Perché sulla medesima prova periti diversi possono fornire dei risultati differenti. Questa è una domanda che mi pongo come giornalista e che allo stesso modo si pone l’opinione pubblica“.
La risposta dei medici legali muove innanzitutto dall’esigenza di considerare la complessità della prova scientifica e, in tal senso, di creare occasioni di confronto che possano aiutare a comprendere le modalità di gestione e studio del materiale forense.
“Bisogna partire da tre elementi chiari – spiegano i medici legali della SIMLA – in primis la complessità del nostro lavoro, che non può essere semplificato come avviene a volte nel tritacarne mediatico, quindi prendere coscienza che non esiste la certezza della prova scientifica e poi considerare l’evoluzione costante della disciplina“.
Tra i protagonisti del dialogo con Stefano Nazzi, oltre al dott. Franco Marozzi, il professore Franco Introna, la dott.ssa Mirella Gherardi, Consiglio direttivo SIMLA e Medico legale AUSL Valle d’Aosta, la prof.ssa Isabella Merzagora, Past President della Società Italiana di Criminologia, Ordinaria di Criminologia, Istituto di Medicina Legale, Università degli Studi di Milano e la prof.ssa Susi Pelotti, Ordinaria di Medicina Legale Università di Bologna.
Non è mancato il rituale brindisi di ringraziamento ai presenti nel corso della cena sociale presso l’Osteria del Pozzo, l’immancabile riconoscenza a Cecilia Brizzi e Rosario Battiatodell’Ufficio Stampa ma anche al team di professionisti del service Videorent, al fotografo Giorgio Militano e non ultimo, al gruppo di lavoro della Tavola Farnesiana Consulting che ha sviluppato il piano economico ed organizzativo dell’evento assistendo relatori ed iscritti prima, durante e dopo il convegno.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it