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Mark Carney, un banchiere alla guida del Canada

Cambio di leadership in Canada: dopo l’era di Justin Trudeau, il Paese nordamericano si prepara ad accogliere un nuovo leader, Mark Carney. Un nome di peso nel mondo della finanza, ma senza alcuna esperienza parlamentare. Un cambio di passo che solleva molteplici interrogativi sulla direzione politica ed economica del Canada nei prossimi anni.

Ma chi è Mark Carney? Ex governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013 e successivamente della Banca d’Inghilterra, Carney è stato per 13 anni uomo di punta di Goldman SachsUna carriera all’insegna della finanza globale, con un profilo che richiama quello di altri tecnocrati saliti ai vertici della politica, mai scelti dai cittadini come Mario Draghi in Italia. La sua nomina segna una svolta significativa rispetto alla leadership più politica e progressista di Trudeau.

Carney non ha tardato a far sentire la sua voce sul piano internazionale. In un recente intervento, ha criticato duramente l’ex presidente americano Donald Trump, accusandolo di danneggiare gli interessi economici del Canada. “Trump sta attaccando le famiglie, i lavoratori e le imprese canadesi. Non possiamo permetterglielo e non lo faremo”, ha dichiarato Carney, aggiungendo con enfasi: “Nel commercio, come nell’hockey, il Canada vincerà”.

Parole che lasciano intendere una linea dura nei rapporti con gli Stati Uniti, visto i dazi imposti da Trump che per i prodotti canadesi importati in Usa inizieranno il 2 aprile. Un cambio di rotta rispetto a Trudeau, che aveva spesso cercato un difficile equilibrio nelle relazioni con Washington.

Una figura apprezzata dalle élite finanziarie

L’arrivo di Carney alla guida del Canada è stato accolto con entusiasmo dai mercati finanziari e dalle élite globali, ma suscita una crescente preoccupazione tra coloro che vedono nella sua ascesa una minaccia alla democrazia popolare. La sua carriera, interamente costruita tra istituzioni finanziarie e banche centralisolleva dubbi sulla sua capacità di rappresentare veramente i cittadini e non solo gli interessi delle grandi istituzioni economiche.

L’ingresso di un tecnocrate alla guida del Paese lo abbiamo già visto, ed è tuttora in corso in Europa, accentua il distacco tra le istituzioni e il popolo, ponendo il Canada su un percorso in cui le decisioni economiche ed amministrative vengono prese lontano dal confronto democratico e dalla volontà popolare. Se la sua esperienza alla Banca d’Inghilterra dimostra competenza nella gestione di crisi economiche, il governo di una nazione richiede una sensibilità politica e sociale che Carney non ha mai dovuto dimostrare. Il rischio è che il Canada possa essere guidato da una figura più vicina agli interessi della finanza internazionale che a quelli della popolazione.

L’uscita di scena di Trudeau segna la fine di un’era politica dominata dal progressismo liberale, mentre l’arrivo di Carney rappresenta il ritorno a un approccio più tecnocratico. Resta da vedere come la popolazione accoglierà questa nuova fase della politica canadese e quali saranno le prime mosse del nuovo leader.

Se il Canada trarrà vantaggio dall’esperienza finanziaria di Carney o se la sua leadership si rivelerà distante dalle esigenze del popolo sarà una delle grandi questioni dei prossimi mesi. 

Nel frattempo, il nuovo premier è atteso alla prova dei fatti, tra sfide economiche interne e un panorama internazionale sempre più incerto.

Andrea Caldart

Foto copertina: https://www.flickr.com/photos/worldeconomicforum/4317698821/sizes/l/

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