“È stato uno dei tornei più complicati per me – ha spiegato il serbo, da domani nuovamente n. 1 al mondo – Solo la mia famiglia e la mia squadra sanno cosa ho passato nelle ultime 4-5 settimane”.
Novak Djokovic ha vinto il suo decimo Australian Open.
Una vittoria per certi versi annunciata la sua, giunta al termine della finale di Melbourne, vinta contro il greco Stefanos Tsitsipas.
Dopo un abbraccio con tutto il suo staff si è lasciato andare ad un lungo pianto liberatorio, proseguito poi nella panchina a bordocampo.
Questa vittoria rappresenta la chiusura di un cerchio per Nole, un anno dopo l’espulsione dall’Australia alla vigilia del torneo.
Una vittoria a dir poco speciale per il tennista, che ha affermato: “La vittoria più bella della mia vita, considerando tutte le circostanze“.
Già, le circostanze. Perché il serbo un anno fa non partecipò allo Slam australiano, espulso dal Paese per la questione inerente il vaccino anti- Covid. Erano i primi giorni del 2023 quando ve ne abbiamo parlato in un nostro precedente articolo e qualcosa lasciava presagire appunto che la sua vittoria sarebbe stata una doppia (ri)vincita!
Ma Nole di certo non dimenticherà questi momenti e li conserverà nel cuore, queste sue parole racchiudono tanto: “… Solo la mia famiglia e la mia squadra sanno cosa ho passato nelle ultime 4-5 settimane“.
Settimane cariche di tensione, ma allo stesso tempo di adrenalina e di aspettative.
Testa, cuore e non solo, quindi. La sua esultanza la dice lunga sugli sforzi fatti per ottenere questo successo, conquistato al termine di una finale nella quale ha davvero mostrato tutta la qualità del suo tennis.
Il tennista serbo ha saputo gestire grandemente la tensione nei momenti più difficili, scaricandola poi tutta alla fine, esultando con il proprio team.
Sono dieci gli Australian Open conquistati dal serbo, 22 gli Slam, raggiungendo in questa speciale classifica Rafael Nadal.
Ecco, di seguito, le dichiarazioni rilasciate a caldo dal tennista serbo: “Prima di tutto, voglio ringraziare Tsitsipas per le parole rivolte nei miei confronti, mi hanno toccato: è stato molto gentile e rispettoso, lo apprezzo. Sappiamo entrambi che dentro al campo siamo avversari, ma fuori c’è sempre grande rispetto. Ci rendiamo conto degli sforzi che tutti noi facciamo, e per questo voglio congratularmi con te (rivolgendosi a Tsitsipas), hai fatto un grande torneo, questa di stasera è stata una bellissima battaglia, hai ancora tanto tempo davanti a te, molto più di me, mi congratulo con la tua famiglia, con il team, so quanto tempo trascorrete per cercare di renderti un giocatore e una persona migliore. Sei uno dei più professionali che ci sono, credo sia anche tra i più interessanti”.
Prosegue Djokovic: “Voglio dire qualcosa anche sulla Grecia e sulla Serbia: siamo due Paesi non molto grandi, non abbiamo una grande tradizione nel tennis, nella nostra storia non sono stati in molti ad aver raggiunto questi livelli; il messaggio per tutti i giovani tennisti che stanno seguendo questo evento e che sognano di essere qui, al nostro posto, è quello di sognare, di non smettere mai di farlo, perché tutto è possibile. Non lasciate che qualcuno vi tolga questo sogno; non conta da dove venite: più svantaggi hai da bambino, più sfide devi affrontare, più forte sarai, e io e Stefanos ne siamo una dimostrazione. Trovate quella persona che sognerà con voi, perché ce la potete fare”.
Mita Valerio