Le agenzie di stampa europee hanno pubblicato la notizia della causa contro il green pass europeo in cui si chiede l’annullamento del regolamento e la sospensione immediata. Un breve trafiletto è stato pubblicato da Ait-Europa (Ansa Europa) che riporta dal sito ‘Contexte- Politiques françaises et européennes’ “che pubblica un documento del Consiglio Ue distribuito alla riunione degli ambasciatori di mercoledì, in cui se ne fa menzione. I ricorrenti, identificati solo come ‘Abenante e altri’, hanno presentato il ricorso il 30 agosto contro il Consiglio Ue ed il Parlamento europeo, che hanno approvato il certificato digitale Covid Ue. Nel ricorso si chiede l’annullamento totale del regolamento, e in attesa della decisione della giustizia europea, una sospensione immediata delle disposizioni”.
Lo Studio legale Sandri & Taraldsen ha presentato il ricorso avanti il Tribunale dell’Unione Europea contro il Regolamento N. 953/2021, segnalando gli obiettivi antidiscriminatori del Green pass per la prima volta basati su dati scientifico statistici e non solo su argomentazioni tecnico giuridiche. Le motivazioni:

Dichiarazione dell’avvocato Mauro Sandri:
“Il Decreto Legge di ieri del Governo italiano, green pass italiano, deriva direttamente la sua legittimità dal Regolamento n. UE 953/202, quello definito, inizialmente ‘green pass’ e poi mutato in Certificato UE. Ne discende che non sia possibile prospettare al Giudice italiano eccezioni fondate sulla violazione del diritto europeo, se non prima che venga statuito dal Tribunale Europeo, l’annullamento del green pass europeo, cioè del Regolamento UE 953. Questa domanda è stata proposta, in tutta Europa, solo da cittadini italiani che mi onoro di rappresentare avanti a quella importante istituzione. In sostanza esiste una essenziale, indispensabile, concreta pregiudizialità giuridica di vincere la causa in Europa per poterla vincere anche in Italia. Si possono addurre violazioni della Costituzione o della Carta dell’ONU, ma sono immediatamente neutralizzate dalla presunta legittimità delle norme sul green pass in Europa. La causa collettiva contro il green pass in Italia, pertanto, se non è preceduta dal verdetto della causa pendente in Europa, o non è promossa da cittadini che partecipino anche alla causa in Europa, è destinata ad una soccombenza immediata perché non vi sono eccezioni al green pass italiano che non si fondino sulla violazione di norme europee. Per tale motivo ho riunito la partecipazione alla causa contro il green pass italiano a quella contro il green pass europeo. È essenziale comprendere questo snodo ed implementare al massimo la partecipazione alle due cause congiuntamente”.
Entrambe le cause verranno trattate con procedura di urgenza, quindi, entro circa 30 giorni circa dal momento del loro deposito. Il Tribunale Europeo è composto da 54 Giudici: 2 per ogni Paese e tale articolata presenza dovrebbe garantire la sua assoluta indipendenza… Come si esprimeranno i giudici? Si prevede certamente la bagarre!
Antonella Di Luzio