“Questi nostri splendidi alleati” continuano a dar prova della ferma politica di “Dis”Unione Europea. Tutti a criticare Viktor Orbán, il premier ungherese, e poi in molti suoi colleghi a comportarsi come lui, in difesa degli interessi della propria nazione. Tutti come Orbàn?
Dal fronte giungono quotidianamente notizie della poderosa controffensiva ucraina, che vedrebbe sopraffare le milizie di un invasore russo nervoso e in difficoltà.
Un nervosismo, sostiene la propaganda alleata, potenzialmente prodromico all’utilizzo di ordigni nucleari tattici, come vorrebbe il comandante Ceceno, sempre più critico sulla strategia militare impostata dai generali russi.
A confermare i timori dei centri di comando europei è la richiesta dell’Europarlamento di preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui Mosca dovesse condurre un attacco nucleare.
E così le pillole allo iodio sembrerebbero andare a ruba, tanto da indurre i farmacisti a comunicare che la iodioprofilassi potrà essere utile solo in caso di reale rischio. mentre i medici confermano che, nel caso di necessità. le scorte sarebbero sufficienti a soddisfare la popolazione.
E così, mentre le notizie di un andamento vittorioso sul campo si susseguono, la UE tenta di applicare nuove sanzioni alla Russia, l’ennesimo pacchetto di misure che, se avrà la medesima efficacia dei precedenti, darà una nuova mazzata all’economia e alla tenuta sociale del nostro Paese e dei nostri concittadini europei.
Nonostante la lapalissiana sconfitta delle misure adottate sia sotto gli occhi di tutti e, salvo pochi (vedi produttori e distributori di energia) le “sanzioni” si misurano ogni mese con le bollette energetiche e quotidianamente alla cassa dei supermercati, l’UE prosegue a mandare le armi in Ucraina sollecitando i Paesi più restii a adeguarsi tentando di introdurre sanzioni che, guarda caso, non contrastano con gli interessati del premier di turno.
Ma anche qui, a comportamenti identici vengono applicati pesi diversi.
Se Orban pone il veto all’interruzione del gas dalla Russia è un fiancheggiatore di Putin o, come alcuni lo definiscono, il suo “cavallo di troia” mentre se a porre i veti sono i cosiddetti Paesi Frugali allora nessuni comment, anzi si assecondano.
Così, mentre il Primo Ministro Ungherese, anche nell’ultimo incontro dei capi di Stato riunitisi a Praga nelle scorse ore, sostiene l’inutilità delle misure, dall’altro lato l’Olanda pone i veti al price Cup in difesa della “sua” Borsa TTF , piuttosto che al blocco delle esportazioni dei diamanti Russi (più grandi esportatori) che metterebbe in crisi un altro settore importante dei Paesi Bassi.
O come l’Austria che ha bloccato i flussi di Gas verso l’Italia, per non parlare della Germania, pianeta dei paesi frugali suoi satelliti, quindi generalmente dalla loro parte e spesso utilizzati per anticipare gli assi che la maggiore economia europea avrebbe di lì a poco buttato sul tavolo delle trattative, che con i suoi 200 miliardi ha fatto saltare il banco e le ferree norme europee che impediscono di attuare politiche di Aiuti di Stato alle proprie imprese.
«Le politiche sanzionatorie errate di Bruxelles devono essere ripensate perché non sono state all’altezza delle speranze», ha detto Orbán in un incontro con l’ex presidente ceco Vaclav Klaus a margine del vertice della Comunità politica europea. Il presidente ungherese ha anche aggiunto che «la guerra non è ancora finita, i prezzi in Europa sono saliti alle stelle, mentre la Russia guadagna molti soldi da questa situazione»
Già, infatti, come è risaputo, il blocco del petrolio russo viene bypassato grazie alla Cina che lo acquista da Putin e lo rivende agli occidentali, mentre altre merci vengono negoziate attraverso la Turchia.
Insomma sanzioni che non scalfirono più di tanto la Russia, ma paesi terzi all’UE come il caso della Norvegia che rifornisce i Paesi comunitari di prodotti energetici o gli stessi USA che ci inondano “finalmente” del loro Gas Naturale Liquido oggi ancor più prezioso dopo i sabotaggi del due gasdotti Nord Stream 1 e 2 (seppure ancora da ultimare quest’ultimo.)
Sabotaggi per i quali è stata istituita una commissione di inchiesta dalla quale sono stati esclusi i Russi, proprietari del gasdotto e primi a averne subito i danni.
Ma come ormai abbiamo imparato dopo due anni di pandemia e otto mesi di guerra, l’informazione è unidirezionale e la verità la scrivono sempre gli stessi, vincitori o vinti che siano.
Quindi, mentre si continua a introdurre sanzioni da stolti, se non da imbecilli, a scapito dei cittadini europei, i loro vertici perseverano nella politica di stuzzicare l’orso euro-asiatico, nella malaugurata speranza che tenti di usare un’arma nucleare tattica per avere il pretesto di inondarlo di testate nucleari (anche se il maggior arsenale è quello Russo) o addirittura come ha chiesto il candidato al Nobel per la Pace Volodymyr Zelensky: la “Nato dovrebbe attaccare preventivamente la Russia”.
Bene, non c’è che dire!
I “nostri splendidi alleati”, ai quali si aggiungo gli autodeterminati “Paesi Frugali” (Olanda Danimarca, Austria, Svezia e Finlandia fiancheggiati da Germania), colgono sempre più frequentemente le occasioni per dimostrare la forza della nostra cara “Dis”Unione Europea.
Domanda per riflettere: ma le nostre vite e le nostre società, a chi sono in mano?
Lamberto Colla Direttore
LINK Utili
https://www.corriere.it/economia/professionisti/cards/chi-sono-paesi-frugali-cosa-vogliono-olanda-austria-svezia-danimarca-finlandia-baltici-coalizione-destinata-durare/spaccatura-europa-nord-contro-tutti_principale.shtmlhttps://www.gazzettadellemila.it/politica/item/38711-sanzioni,-da-stolti-o-da-rincoglioniti