Notizie recenti

| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Home Attualità Italia Se anche gli avvocati tradiscono la Costituzione

Se anche gli avvocati tradiscono la Costituzione

Sarebbe emerso sui social, a pochissimi giorni dall’orribile omicidio di Afragola in cui un diciottenne ha ucciso la sua ex fidanzatina di quattordici anni a colpi di pietra in testa, che è stato emanato un appello da parte degli Ordini degli Avvocati a non assumere gli avvocati di ogni foro, volontariamente, la difesa dell’omicida stesso perché sostanzialmente non meritevole.

Un po’ della materia me ne intendo e sinceramente questa presa di posizione la trovo abominevole e lascia presagire che, per seguire il politicamente corretto che sta distruggendo l’occidente, ci si sia dimenticati dell’art.24 della Costituzione laddove al secondo paragrafo recita: La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.

Chiaramente il duro ma terribile appello ha lasciato costernati, se non direttamente basiti, la maggioranza dei  penalisti Italiani  che invece santificano ogni giorno- in maniera quasi benedettina – la loro professione cercando di dare il meglio per il loro assistito andando a difendere anche gli assassini più asseritamente spietati se non altro per cercare di limitare i danni carcerari ed esercitando quindi il diritto di difesa che rimane uno dei cardini del nostro Stato,  che dovrebbe essere  basato sul diritto romano, troppo spesso dimenticato.

Ogni cittadino ha il diritto di essere difeso per far valere quel principio di garanzia di contraddittorio processuale che è alla base di ogni civiltà laddove, se trascurato, comporta una applicazione subdola della Sharia Islamica che sta maldestramente prendendo piede e svilendo la Costituzione stessa che dovrebbero osservare per primi come esempio comportamentale professionale.

Invece con tale appello si sta arrivando – piano piano- ad una dittatura del pensiero unico che ha nell’intolleranza e il tentativo di silenziare gli altri, il totem di uno svilimento dei valori fondanti la professione legale per seguire gli umori del popolo in una folcloristica operazione di marketing di immagine del politicamente corretto, che invece dovrebbe avere forti censure almeno dall’Unione delle Camere Penali Italiane.

La debacle della società ha innumerevoli cause più o meno esplicitate ma almeno per me, il fatto che anche parte degli avvocati seguano il politicamente corretto e non il diritto come invece dovrebbe essere, comporta anche in loro gli artefici della debacle stessa perché hanno perso lo smalto della applicazione del diritto per seguire l’ideologia.

Logico che non tutti gli avvocati la pensino alla stessa maniera di chi governa gli ordini professionali o il Consiglio Nazionale Forense che detta la linea politica da adottare al punto che c’è un vistoso scollamento tra la stragrande maggioranza degli avvocati, che malamente arrivano a fine mese tanto da essere considerati i nuovi poveri in giacca e cravatta, e i rappresentanti istituzionali degli ordini che dimenticano cosa significhi realmente interfacciarsi con i clienti che delinquono.

Ho tanti amici avvocati che sui social hanno esternato, in maniera più o meno diretta, la loro contrarietà verso questo appello trattenendosi nelle espressioni fonetiche per non incorrere in sanzioni da parte dei Consigli disciplinari territoriali, ma certo è che la questione per me – da giornalista pubblicista – è di una gravità inaudita perché viene minata la Costituzione stessa da parte di quelli che invece augurano l’inutile separazione delle carriere tra Magistrati inquirenti e giudicanti come se questo fosse l’architrave dei problemi del sistema Giustizia.

Ne consegue che svolgendo attività politica sulla base degli umori del popolo, e quindi dei possibili clienti, ci si appiattisca sugli umori stessi e facendo perdere agli avvocati quell’ultimo scampolo di libertà professionale che invece non dovrebbe essere minata da prese di posizione che sfociano nel paradosso.

E vanno poi a criticare i Magistrati, pensate un po’ come son messi.

Questo accade perché se da una parte gli avvocati ritengono che sia lecito e sostanzialmente giusto esprimere le loro idee, anche politiche, in merito ad una determinata faccenda, comporta inevitabilmente che vadano persi i parametri del diritto e facendo denotare che l’esame di diritto Costituzionale – se non il codice deontologico forense – non dovrebbe essere inserito nel corso di laurea in giurisprudenza perché allo stato attuale si sfocia nel ridicolo.

I penalisti che conosco, e sono la stragrande maggioranza perché hanno alta la considerazione del compito a loro affidato e che trova un meraviglioso humus nella Costituzione stessa  in virtu’ dell’articolo sopra citato, sanno al meglio che il diritto di difesa è sì un diritto inviolabile ma – a livello di pancia- sanno al meglio che anche il peggior assassino ha dietro una storia di dolore a volte psichiatrico trascurato e ritenendoli- a volte a torto a volte a ragione- i fragili per eccellenza ma nella  psiche.

Ma se i livelli apicali dell’avvocatura arrivano a appelli senza senso che sviliscono la professione a tutto tondo, significa che si è sulla via del non ritorno umorale e avvicinandoci al baratro sociale che non è più di diritto.

E se si calpestano i diritti ne consegue che non ha più senso l’avvocatura, che invece dovrebbe rimanere la guardiana, neanche silente, a tutela di tutti i cittadini.

Assassini compresi.

Angelo Jacopetti

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

Condividi

Condivi questo Articolo!