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Home Attualità Italia Speranza e Magrini indagati per omicidio: ma chi diede l’ordine censorio sui dati?

Speranza e Magrini indagati per omicidio: ma chi diede l’ordine censorio sui dati?

La notizia fa il giro dei social dopo la rivelazione alla trasmissione “Fuori dal Coro” di Mario Giordano nella puntata di mercoledì 22 novembre, dell’indagine per omicidio a carico dell’ex ministro della salute Speranza e dell’ex direttore generale di AIFA, Magrini.

Le emergenze sanitarie come quella causata dalla pandemia di COVID-19 spesso richiedono decisioni rapide e misure drastiche per proteggere la salute pubblica, ma quelle che abbiamo visto realizzarsi, alla luce delle tante “scoperte” dell’acqua calda, portano a scelte del tutto assolutistiche in assenza di evidenze scientifiche in tema di salute pubblica. 

Tuttavia, la discussione sul bilanciamento tra sicurezza e libertà individuale è legittima, e il dibattito aperto e basato su dati scientifici è essenziale per una società democratica.

Ma questa discussione non solo è stata negata, ma è stata volutamente occultata manipolando i dati AIFA e soprattutto, imponendo un ricatto di Stato con l’inoculazione di massa, priva di dati scientifici sugli effetti avversi dei “vaccini”.

La censura della libertà di espressione e della conoscenza dei dati sono aspetti preoccupanti se occultati, poiché una democrazia sana si basa sulla diversità di opinioni e sulla possibilità di esprimere critiche costruttive. 

Tuttavia, è fondamentale anche considerare la necessità di contenere la diffusione di informazioni false e la disinformazione, specialmente in contesti in cui la salute pubblica è a rischio, ma non certo quello che è stato fatto, nascondendo la verità e terrorizzando i cittadini.

Ma quello fatto fin dall’inizio dai governi Conte e Draghi, mantenendo sempre al suo posto il “fido” Speranza, oggi, e noi lo denunciamo da tre anni, sta molto lentamente emergendo e, per la vera giustizia costituzionale, con ogni probabilità, non è ancora il tempo.

Il dialogo aperto e il confronto scientifico sono pilastri della democrazia, e garantire che le decisioni siano basate su evidenze scientifiche solide, è cruciale. 

Allo stesso tempo, è importante trovare un equilibrio tra la tutela della salute pubblica e il rispetto dei diritti individuali, ma tutto questo sappiamo bene non è avvenuto.

Il panorama politico e sociale è complesso e soggetto a interpretazioni diverse. 

Continuare a informarsi, partecipare al dibattito pubblico e sostenere un approccio basato su dati scientifici, può contribuire a una gestione più efficace delle emergenze sanitarie e a preservare i valori democratici.

Il problema però è che quando viene volutamente limitato questo dibattito e bisogna accettare la sola e unica voce delle autorità dello Stato, allora non si chiama più democrazia, ma totalitarismo.

Sappiamo tutti della famosa frase che dice: “Zitti sui danni o si uccide il vaccino” per non parlare delle immense bugie e omissioni sui dati e sulla verità dei danni di questo profarmaco durante la gestione della campagna vaccinale, ma riflettiamo su una domanda: chi diede l’ordine di ignorare tutto ciò?

Questa è la vera unica domanda a cui nessuno ancora oggi vuole dare risposta.

Con una Commissione d’inchiesta Covid, volutamente azzoppata e impossibilitata ad indagare sulla verità, pensiamo davvero che Speranza & Co. verranno rinviati a giudizio e condannati?

Intanto per Speranza ci dovrà essere il via libera del Tribunale dei ministri, un passaggio politico non di poco conto.

C’è da temere che tutto quello che è stato messo a tacere prima, rimarrà muto anche adesso e sotterrato per sempre.

Cane non mangia cane e la politica assolve sempre sé stessa, e nell’epoca in cui viviamo, abbiamo di fronte un’unica sfida che è quella di trovare un terreno comune, dove la democrazia possa prosperare senza compromettere la sicurezza e il benessere della società.

Andrea Caldart

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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