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Sul fondo del Mediterraneo trovata una strada costruita 7 mila anni fa

Gli archeologi hanno portato alla luce i resti di una strada risalente a sette mila anni fa, perfettamente conservata sotto diversi strati di fango marino, al largo della costa meridionale croata.

Gli studiosi ipotizzano che il ritrovamento potrebbe aver collegato, nei tempi passati, l’antico insediamento della cultura di Hvar all’isola di Korčula.

Per la sua importante posizione, nel mezzo delle rotte marittime principali, la storia ha lasciato molte tracce sullʼisola di Hvar. 

Le prime evidenze della vita in quest’area risalgono addirittura alla preistoria, con reperti di ceramica dipinta trovati nella grotta di Marko e quella di Grabac. 

Interessante è che la più antica rappresentazione della nave in Europa è stata trovata proprio su un frammento di un vaso custodito dalla grotta di Grabac. 

La storia di Hvar è stata segnata dalle continue modifiche causate dall’impatto e dalle influenze delle diverse civiltà e le loro culture. 

Nel 219 a.C. Infatti, i Romani hanno conquistato l’isola e, successivamente, l’arrivo dei Croati, nel Medioevo, ha segnato una tappa importante di sviluppo del luogo. 

Nel 1420, lʼisola di Hvar è stata conquistata dai Veneziani, i quali hanno individuato nella città il loro principale porto navale per le spedizioni. Un dominio durato fino al 1797.

Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, Hvar si è trasformata in una località turistica mondana. Grazie alla sua storia affascinante e ricca di cultura, influenzata dalle varie civiltà, così come a un’ineguagliabile bellezza naturale, l’isola è divenuta una delle mete turistiche più attraenti dell’Adriatico. 

Dal 1991, Hvar fa parte dell’indipendente Repubblica croata.

Dunque, un tempo isola artificiale, l’antico sito di Soline, piccolo villaggio croato sull’isola di Dugi Otok, è stato scoperto circa due anni fa dall’archeologo Mate Parica dell’Università di Zadar in Croazia, mentre analizzava le immagini satellitari dell’area acquatica intorno a Korčula.

Dopo aver individuato qualcosa che pensava potesse essere di origine umana, sul fondale marino, Parica e un collega hanno dato il via alle loro indagini.

A una profondità di circa cinque metri, nel Mar Adriatico del Mediterraneo, hanno trovato muri di pietra che potrebbero aver fatto parte di un antico insediamento. 

Parica ha spiegato che, “La cosa fortunata è che quest’area, a differenza della maggior parte del Mediterraneo, è al sicuro dalle grandi onde poiché molte isole proteggono la costa. Ciò ha sicuramente contribuito a preservare il sito dalla distruzione naturale”.

La strada preistorica appena scoperta, dunque, è stata protetta da onde potenti per millenni anche grazie a queste isole.

Con una larghezza di circa quattro metri, l’arteria è stata costruita con lastre di pietra accuratamente posizionate. Oggi, essendo ormai una struttura sottomarina, è ricoperto da uno spesso strato di fango.

I ricercatori pensano che la cultura neolitica di Hvar, che un tempo abitava l’Adriatico orientale, abbia costruito l’insediamento di Soline, ora sommerso, e l’antico passaggio che collegava le isole.

Attraverso l’analisi al radiocarbonio del legno conservato, si stima che l’intero insediamento risalga a circa il 4.900 a.C.

Questa straordinaria ricerca è il risultato della collaborazione tra esperti dei Musei di Dubrovnik, del Museo della Città di Kaštela, dell’Università di Zara, del Museo della Città di Korčula, insieme all’assistenza di fotografi e subacquei.

Eppure Korčula custodisce ancora altri segreti.

Lo stesso gruppo di ricerca, infatti, ha scoperto un altro insediamento sottomarino sul lato opposto dell’isola che è sorprendentemente simile a Soline e conserva alcuni manufatti dell’Età della Pietra.

L’archeologo Igor Borzić, dell’Università di Zara, ha recentemente notato curiose strutture sotto le acque della baia. Così, i ricercatori che si sono tuffati nel sito di Soline, sono andati in esplorazione sottomarina e, con loro grande stupore, hanno scoperto un insediamento quasi identico sommerso a una profondità di circa cinque metri.

I ricercatori dell’Università di Zara hanno spiegato che “Nel sito sono stati trovati manufatti neolitici come lame color crema, asce di pietra e frammenti di sacrifici”.

I nuovi ritrovamenti insediativi, come quelli di Soline e della sua strada di collegamento, sembrano avere dunque legami con la cultura di Hvar.

Circa 12 mila anni fa, l’Era Neolitica, nota anche come la Nuova Età della Pietra, emerse che, in alcune parti del mondo, l’uomo passava gradualmente da uno stile di vita di cacciatore-raccoglitore all’agricoltura e all’addomesticamento degli animali, con il risultato di insediamenti più permanenti di comunità.

Poiché gli insediamenti insulari risalenti al periodo neolitico risultano essere molto rari, queste sono scoperte particolarmente entusiasmanti per gli archeologi, che mostrano come i nostri antenati potevano adattarsi a diversi ambienti, costruendo strade estremamente funzionali.

Flavia De Michetti

Foto: Credits sciencealert.com

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