Era attesissima la sentenza della Giudice Dottoressa Susanna Zanda che dal Tribunale di Firenze ha suggellato definitivamente l’illegittimità della sospensione dal lavoro dei lavoratori che si sono rifiutati di sottoporsi al regime sanitario del duo Draghi – Speranza
Il fatto risaliva al luglio scorso nel quale la dottoressa Zanda emanava l’ordinanza che disponeva il reintegro di una psicologa con questa motivazione: “Una persona non può essere costretta per sostentarsi, a sottoporsi a trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suo DNA alterandolo in un modo che potrebbe essere irreversibile, con effetti ad oggi imprevedibili sulla sua vita e salute”.
All’epoca venne giù il mondo; Speranza preso dall’embolo, fece una diretta con la televisione nazionale La7 nella quale disse: “Per cultura politica rispetto sempre il lavoro dei magistrati, ma questa sentenza è assolutamente irricevibile e priva di ogni evidenza scientifica. È una sentenza di cui dobbiamo vergognare”.
Il prode paladino del sacro intruglio, mai poteva immaginare che la Pfizer, avrebbe ammesso che non aveva fatto nessun test sulla protezione della trasmissione del virus, ancor oggi, esaltato e magnificato da una banda di inutili di cui davvero ci dobbiamo vergognare, e soprattutto di chi ha continuato a votarli.
E così, qualche giorno fa, la dottoressa Zanda ha mantenuto il suo giuramento confermando il suo precedente decreto, accogliendo le richieste della psicologa sospesa, contro l’Ordine resistente.
Un passaggio della sua magnifica, puntuale e rigorosa motivazione dice: “Neanche un solo cittadino europeo può essere, quindi, sacrificato per una sperimentazione medica, o per altri motivi, perché la dignità umana è inviolabile (art. 1 carta di Nizza) e perché “LA LEGGE NON PUÒ IN NESSUN CASO VIOLARE I LIMITI IMPOSTI DAL RISPETTO DELLA PERSONA UMANA” (vd. in chiusura art. 32 cost. come limite forte che blinda la libertà di cure in rapporto allo stesso Parlamento) e perché con la Carta di Nizza l’Unione Europea ha inteso creare uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza per tutti i cittadini europei (vd. preambolo della Carta)”.
Parole potentissime contro quegli obblighi surrettizi o imposti per legge alla popolazione italiana dai 12 anni in su, con la costrizione governativa della follia del Green pass.
Un ricatto che come ormai abbiamo visto, si basava sul nulla, su nessuna evidenza scientifica, ma solo sulla volontà politico-governativa, di controllare l’obbedienza della massa.
La coraggiosissima e leale Giudice Susanna Zanda, ci ha testimoniato che non si è lasciata intimidire e ha creato un unicum nel panorama attuale della giurisprudenza italiana, difficilmente scardinabile.
I politici e i media tentano ancora di metterci gli uni contro gli altri, con una propaganda di balle e divisione, ma la Giudice Zanda ci ha dimostrato che, la verità e la lealtà, nel nome della giustizia, esistono.
Andrea Caldart
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