La crisi dei semiconduttori che i governi vogliono imputare al confitto in centro Europa, sta facendo una nuova vittima, la tessera sanitaria, ma è solo una coincidenza?
In realtà le vere vittime siamo tutti noi perché da tempo viviamo in una condizione di “sudditanza indotta”, dovuta alla compressione delle libertà costituzionali ed individuali, che ancora in molti faticano a capire.
La “novità” (che in realtà non è proprio così) emanata con il decreto pubblicato in gazzetta il 9 giugno 2022, non è passata sottotraccia, come qualche ministro Mef, Mitd e Salute speravano.
Anzi, i più attenti cittadini, ne hanno evidenziato subito le enormi criticità, ma ancor peggio la possibile subdola “messa alla prova”, di un nuovo “regime tecnosanitario”.
Tutti conosciamo questa tessera per il fatto che contiene l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, riporta alcuni dati personali più sensibili della persona, tra cui il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita e il codice fiscale e soprattutto la utilizziamo per svolgere le pratiche di identificazione online.
Proprio questo è il punto sul quale molti cittadini stanno avanzando l’ipotesi che, tra l’altro il ministro Colao lo ha dichiarato a luglio: “il percorso delle riforme è tracciato, nessun futuro governo potrà fermarlo”, scaduta questa tessera, si passerà all’identità digitale e quindi, o ti adegui al sistema o ne sei fuori.
Con questa nuova carta non si può più accedere alla prenotazione di una visita specialistica perché il “bollino dorato”, che aveva tutti i dati necessari per l’acquisizione dai dispositivi preposti, perde la funzionalità di Carta Nazionale dei Servizi o Cns, per l’identificazione, l’autenticazione online e la firma elettronica avanzata nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.
Questo però lo scopriamo solo adesso perché i cittadini, iniziando ad usarla, cominciano a vedere limitate le loro funzioni verso la pubblica amministrazione.
Va detto però che lo stato ha reso disponibile un software per il prolungamento dell’utilizzo della vecchia tessera, fino a dicembre 2023, e poi?
Avranno ragione quei cittadini che sentono odor di “dittatura amministrativa”, o dobbiamo credere che è solo per questo periodo visto che la si vuole imputare alla carenza dei materiali per realizzare i semiconduttori, palladio e neon, che guarda caso, proprio Ucraina e Russia ne sono abbondantemente provviste?
Sarebbe troppo scontato urlare al complotto se non vedessimo con i nostri occhi le azioni di un governo dimissionario che anziché tutelare il cittadino, continuano nella prova di forza del ricatto quotidiano, alle quali sono in pochi a ribellarsi.
E infatti, chi procede al rinnovo di questa tessera, nella lettera che l’accompagna ed ha un’età superiore ai 50 anni, troverà scritto che: “Alla scadenza se saranno confermate le condizioni per l’assistenza sanitaria” arriverà una nuova tessera.
Frase invece che non si trova nella lettera di rinnovo di una persona con meno di 50 anni.
La frase: “Alla scadenza se saranno confermate le condizioni per l’assistenza sanitaria” è molto preoccupante perché essa contiene già il fatto di limitare in futuro, anzi in un futuro molto vicino, la vita dei cittadini italiani da una certa età in poi.
In realtà, questa “frase” non è di oggi, ma la si trova su tutte le lettere inviate da settembre 2021 e quindi, oggi si cerca di portare la massa a credere che sia per la carenza di chip, in realtà è un disegno coercitivo dei diritti della persona, che è partito già molto tempo fa!!!
Apriamo gli occhi, è una misura volutamente politica che, ha il sapore dei vecchi regimi, se non la blocchiamo, ci vedremo torturati nella negazione dei diritti basilari individuali.
Sarà solo l’inizio perché poi si passerà ai bancomat, alle carte di credito a qualsiasi strumento serva per obbligare il cittadino ad essere tracciato in ogni suo momento civile giornaliero, obbligato da un controllo “governativo” infame.
Sono provvedimenti di biopolitica che nulla hanno a che vedere con la Costituzione e ancor meno con la salute del cittadino esattamente come l’infame tessera verde, che ha aperto la strada al totalitarismo del cittadino controllato, attraverso il ricatto anticostituzionale, la nuova frontiera del transumanesimo.
La massa telenarcotizzata sembra continuare a non comprendere il danno che sta provocando a sè stessa e a tutti noi, avendo accettato un’infame tessera della vergogna, dando vita ad un “nuovo ordine terapeutico mondiale”, volto alla creazione dello schiavismo 2.0.
O proviamo a fermare ora questo crimine contro l’umanità o ben presto, verrà chiesto di giurare fedeltà a questo nuovo regime biopolitico tecnosanitario.
Andrea Caldart
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