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Trattato pandemico: l’inganno globale mascherato da salute pubblica

Dietro la facciata dell’equità sanitaria, si prepara un gigantesco trasferimento di potere e ricchezza. Il nuovo trattato dell’OMS rischia di consegnare il nostro futuro sanitario a un’élite senza volto.

Il 27 maggio si terrà un voto che potrebbe cambiare per sempre il concetto stesso di salute pubblica, di sovranità nazionale, di libertà personale. È il giorno in cui i membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità saranno chiamati ad approvare il nuovo “Trattato pandemico”, un accordo vincolante che promette prevenzione, cooperazione e prontezza globale.

Ma dietro la retorica della “preparazione pandemica” si nasconde qualcosa di molto più oscuro. Come denuncia l’analista indipendente James Roguskiquesto trattato non ha nulla a che fare con la salute. È una macchina amministrativa concepita per centralizzare il potereredistribuire ricchezza e imporre standard globali decisi da pochi, sulla pelle di molti.

I presupposti su cui si fonda questo accordo sono storicamente falsi. La gestione della pandemia di COVID-19 non è stata un modello da replicare, ma una catastrofe sanitaria, sociale ed economica.

Non ha salvato vite. In molti casi, ha peggiorato gli esiti clinici e causato danni collaterali incalcolabili: diagnosi mancate, cure sospese, salute mentale devastata. Non ha creato giustizia. I Paesi più poveri hanno subito un vero apartheid vaccinale, privati di ogni autonomia decisionale e trattati come mercati di consumo di prodotti sperimentali. Non ha portato trasparenza. Chi ha osato fare domande su efficacia, sicurezza o alternative è stato censurato, ridicolizzato, escluso.

E oggi, con questo trattato, si cerca di rendere permanenti proprio quei meccanismi che hanno fallito, trasformando l’emergenza in norma: non è salute è solo denaro e potere.

L’Accordo sulla pandemia promette “equità sanitaria globale”. Ma in un mondo in cui la maggior parte delle morti non è causata da malattie infettive, dirigere miliardi di dollari verso vaccini, test e sorveglianza è semplicemente una colossale cattiva allocazione di risorse.

Il “meccanismo di finanziamento coordinato” previsto dal trattato potrebbe spostare ricchezze enormi verso industrie farmaceutiche e infrastrutture biotecnologiche, sottraendo fondi essenziali a problemi reali come la fame, le malattie croniche, l’accesso all’acqua.

Si prepara una futura industria della pandemia, dove ogni febbre sarà un pretesto per attivare protocolli globali, e ogni Stato dovrà adeguarsi o essere escluso dai fondi internazionali.

Come denuncia Roguski, “questi prodotti pandemici – test, trattamenti, iniezioni – spesso causano più danni che benefici”. Eppure, il trattato li renderà obbligatoriamente accessibili, distribuiti, finanziati e, di fatto, imposti.

ll pericolo maggiore? La perdita della sovranità

Con il trattato pandemico, i Paesi membri cedono all’OMS il potere di dichiarare emergenze sanitarie internazionali, scavalcando governi, parlamenti e persino costituzioni. Significa che, un organismo non eletto potrà decidere quando iniziare restrizioni, chiudere confini, sospendere libertà civili. I cittadini non avranno più voce in capitolo su ciò che entra nei loro corpi o su quali cure possano accettare o rifiutare. Le Nazioni perderanno il controllo sul proprio sistema sanitario in nome di una centralizzazione tecnocratica e opaca.

Questo non è un accordo per la salute. È una resa silenziosa. È una cessione del diritto di decidere su ciò che è vita, ciò che è cura, ciò che è dignità.

Non possiamo accettare tutto questo in silenzio. Il 27 maggio non può passare inosservato come una delle tante date di una burocrazia mondiale. È il momento in cui si decide se la salute sarà ancora una questione umana o solo un affare politico-industriale.

È il momento in cui bisogna scegliere se essere cittadini o sudditi. Se avere voce o accettare il silenzio.

La pandemia ci ha già tolto molto. Non lasciamo che ci tolga anche il futuro.

Andrea Caldart

Link utili:

https://apps.who.int/gb/ebwha/pdf_files/WHA77/A77_10-en.pdf

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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