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Home Attualità Una PEC non fa Querela. Quando difendere diventa dovere”

Una PEC non fa Querela. Quando difendere diventa dovere”

A questo mondo pare non siamo tutti uguali anzi c’è ancora qualcuno che, probabilmente sentendosi “più forte” prova a cercare di difendersi, dopo aver tirato il sasso nascondendo la mano, o meglio la penna, incolpando gli altri.

Una tecnica un po’ sorpassata e per la verità anche spiacevole, quella di non ammettere, con onestà intellettuale che si può anche sbagliare, sia a capire, che a scrivere.

Viviamo in una società che sta imparando a credere che, chi urla più forte pensa di avere ragione, sembra quasi una società dominata dagli slogan da “inserire nel cervello” come fossimo tutti dei bambini inebetiti.

L’intimidazione delle carte bollate con l’ausilio della Pec non deve metterci timore e farci ritornare sui nostri passi, specie se le risposte sono in difesa di un raccontare, una categoria economica come quella dei gestori carburanti, alla quale va data la possibilità di salvaguardia dagli attacchi mediatici continui e costanti.

In un paese dove la civiltà costituzionale è provata dallo stupro continuo che il Parlamento ne fa di essa, con gli ultimi 4 governi non votati dagli italiani, tutti si sentono legittimati a delegittimare anche i propri errori, ma prova di forza e tentativo di sbraitare, non sono elementi civili per una discussione.

Capita anche noi, rei di aver dato spazio ad una riposta pubblica di un Gestore di carburanti che si è visto arrivare, come noi una Pec, da parte di una giornalista alla quale aveva mandato una mail in risposta ad un suo articolo, pensando che in qualche modo, la lettura di quell’articolo, poteva indurre il lettore, ad una visione “diversa” dell’attività del gestore.

Non l’avessimo mai fatto il cielo si è squarciato per il solo fatto di aver dato voce al povero Gestore che, sentendosi colpito, a quanto pare l’unico su 22.000 aziende in Italia, ha osato far girare la sua risposta nei social e anche su alcuni organi di informazione e blog di associazioni di categoria, che la ripubblicarono.

Apriti cielo, il confronto questo sconosciuto, ma soprattutto quello che amareggia di più, il mancato sostegno di chi dovrebbe difenderli; infatti, i primi a farlo sparire, a parte qualche eccezione, proprio loro, chi si erge a paladino della difesa dei diritti della categoria, come alcuni blog di sigle sindacali che ricevuta la missiva, subito proni, hanno fatto scomparire tutto.

Guardandola da questa prospettiva sembra un’iniziativa davvero inspiegabile anche perché la solidarietà e la difesa sindacale, avrebbero dovuto dimostrare una maturità associativa della categoria anche in funzione del fatto che, è dal 2002 in poi che si è visto un lento e continuo peggiorare e agonizzare delle società di gestione con i punti vendita diventati” schiavi del caporalato petrolifero”, finte partite iva, sostituti d’imposta per lo stato con un margine lordo di nemmeno 3 centesimi a litro rischiando la vita ogni giorno.

I furbetti sappiamo che esistono in tutti i campi e fortunatamente ci sono le forze di polizia a controllare che giustamente tutto sia regolare, ma anche il documentarsi per intero prima di mettere nero su bianco, dovrebbe essere un dovere deontologico, senza mai dare nulla per scontato.

L’indottrinamento collettivo della notizia, non dà alla stessa il potere di essere narrativa unica che acquisisce credibilità per il solo fatto di essere raccontata, anzi tutto questo, senza il miracolo della tecnologia, resterebbe solo una cavernicola convinzione di ignoranza.

Per noi il lettore non è un “prigioniero da addomesticare”, ma un essere pensante al quale va fornita la possibilità di avere un’idea ampia, chiara, svincolata da una narrazione “a senso unico”.

Abbiamo solo provato a metterci nei panni dei Gestori che, leggendo l’articolo, guardandosi le proprie mani con i calli e la pelle segnata dalle stagioni passate chini ad “annusare” quell’odore di benzina, cercando solo di far capire che proprio come Dante alla fine dell’inferno, fuori dal tunnel, c’era una montagna, da scalare.

Andrea Caldart

Link Utili:

https://www.gestoricarburanti.it/2022/06/23/quando-il-giornalismo-diventa-diffamazione-a-mezzo-stampa-di-un-intera-categoria/?fbclid=IwAR0HzBGIXA9SF3Ikv4W-KpPnno75xnbz-KI8uvHOV68_YOX6e5iwicQxRh4
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dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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