“Fratelli e sorelle buonasera!”
Echeggia ancora nell’aria il saluto sinistro con cui il “buon papa Francesco”, affacciandosi al balcone di San Pietro, si presentò al mondo quel lontano 13 marzo 2013. Ancora oggi sono molti i Cattolici che al solo ricordo, riavvertono lungo la schiena lo stesso brivido freddo di quella sera.
Avremmo capito solo dopo (molto dopo) che quel “buonasera” sarebbe stato nient’altro che il preludio di una lunga notte buia in cui si sarebbe ritrovata la Santa Chiesa Cattolica da lì a poco.
Probabilmente sarebbe bastato osservare con maggiore attenzione la scena che andava in onda a reti unificate, per capire che qualcosa non quadrasse. Ma vuoi l’emozione, vuoi la fretta con cui ormai siamo abituati a condurre la nostra esistenza, molti particolari di quell’evento sono risultati del tutto invisibili.
In ogni monarchia che si rispetti (e il papato è una monarchia) il rituale per la successione al trono, è decisamente uno dei momenti più importanti. Niente avviene per caso, ogni azione o cosa deve essere svolta nei modi e nei tempi rigidamente previsti dal cerimoniale.
All’Habemus Papam, per esempio, è uso stendere dal balcone della Basilica di San Pietro il vessillo pontificio con lo stemma del predecessore appena defunto, indicando in questo modo la continuità della linea di successione petrina.
Con Francesco ciò non è avvenuto: lo stemma sullo stendardo rosso era coperto con un rettangolo di stoffa damascata bianca.
- Per approfondimenti consiglio il video del giornalista Andrea Cionci al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=2ju1ul77xyQ
Ma non è l’unica cosa “fuori posto”.
Al neo eletto mancava:
- la mozzetta rossa (mantellina chiusa al petto con una bottoniera), simbolo del sangue con cui Cristo intrise le sue vesti
- mancava anche la Stola papale che rappresenta il dolce e leggero giogo di Gesù che il nuovo Pontefice prende su di sé
Col tempo le anomalie si sono moltiplicate.
Una fra tutte: dall’Annuario pontificio del 2020, scopriamo che nella pagina dedicata a Francesco, il più importante dei titoli, “Vicario di Cristo”, è declassato a titolo storico.
Già da diversi anni vari studiosi, dopo aver analizzato i fatti, sono giunti alla conclusione che le dimissioni di Papa Benedetto XVI siano state tutt’altro che un’abdicazione, e che pertanto l’elezione di Bergoglio sia stata nulla e invalida.
A tal riguardo invito i lettori a seguire l’inchiesta “Codice Ratzinger” che il giornalista Andrea Cionci ha pubblicato sul suo canale YT al seguente link: https://www.youtube.com/@codiceratzinger e che poi ha riassunto nell’omonimo libro (best seller).
Degni di nota anche i seguenti libri:
- NON È FRANCESCO – di Antonio Socci (2014)
- BENEDETTO XVI: PAPA “EMERITO”? – di Estefania Acosta (2021)
- IL VERO PAPA È ANCORA BENEDETTO XVI – di Carlo Maria Pace (2017)
- HABEMUS ANTIPAPAM? – di Fernando Maria Cornet (2023)
- PAPA O NON PAPA? – di Sandro Pomiato (2023)
- L’ANTIPAPA – di Corrado Galimberti (2024)
- PIETRO DOVE SEI? – di Alessandro Minutella (2021)
SatiLeaks by Gianfranco Colella
Leggi anche: