Negli ultimi anni, Halloween ha guadagnato un’enorme popolarità anche in Italia, un fenomeno che si è diffuso a macchia d’olio grazie alla cultura americana e al fascino consumistico di travestimenti, dolcetti e decorazioni.
Ma cosa rappresenta davvero questa festa per i cristiani, e perché è importante tornare a riscoprire il significato di Ognissanti, il giorno dedicato alla santità e alla celebrazione della vita eterna?
Le radici pagane di Halloween
Prima di addentrarci nel confronto con Ognissanti, è bene ricordare che Halloween ha origini antiche e pagane, legate alle celebrazioni celtiche del Samhain, durante le quali si credeva che i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti si indebolissero, permettendo ai defunti di camminare sulla terra. La Chiesa, nel corso dei secoli, ha cercato di cristianizzare queste tradizioni, ma il carattere oscuro e superstizioso di Halloween è rimasto dominante.
Oggi, Halloween è una festa largamente commerciale, che promuove l’intrattenimento attraverso elementi spesso legati alla paura, alla stregoneria e al macabro. Sebbene molti vedano in Halloween solo un’opportunità per divertirsi in modo innocente, non possiamo ignorare il sottotesto spirituale che si annida dietro queste rappresentazioni. E qui sorge una domanda cruciale: è opportuno che i cristiani si prestino a celebrare una festa che non solo ha radici pagane, ma che celebra la morte e il terrore?
Ognissanti: una festa di vita e speranza
Contrariamente a Halloween, la festa di Ognissanti ha una profonda valenza spirituale e cristiana. Celebrata il 1° novembre, è una solennità che la Chiesa dedica a tutti i santi, noti e sconosciuti, che hanno raggiunto la beatitudine eterna. È un giorno in cui ricordiamo coloro che hanno vissuto una vita esemplare, e in cui celebriamo la vittoria della vita sulla morte attraverso la risurrezione di Cristo.
Ognissanti ci invita a guardare alla santità come obiettivo di ogni vita cristiana, un ideale che non è riservato solo a pochi eletti, ma che è alla portata di tutti coloro che scelgono di seguire Cristo con fedeltà. Non c’è niente di più lontano dal messaggio oscuro di Halloween, che gioca con la paura e la morte, rispetto alla luce e alla speranza che Ognissanti ci offre.
La responsabilità cristiana nel riscoprire le nostre tradizioni
Come cristiani, siamo chiamati a discernere attentamente cosa celebriamo e come lo facciamo. Partecipare a Halloween senza riflettere sul suo significato potrebbe sembrare innocuo, ma ci allontana dalla ricchezza della nostra tradizione cristiana. Non si tratta solo di evitare una festa pagana, ma di scegliere attivamente di vivere e trasmettere valori che edificano la nostra fede e la nostra comunità.
Riscoprire Ognissanti significa riaffermare che la morte non ha l’ultima parola, perché Cristo ha vinto la morte. Significa educare i nostri figli e le nuove generazioni a festeggiare la vita, la santità e la speranza, invece di incoraggiarli a celebrare la paura, gli spiriti e il macabro.
Una proposta concreta: festeggiare la luce, non l’oscurità
Cosa possiamo fare concretamente come cristiani? Un’alternativa valida e significativa è organizzare celebrazioni di Ognissanti che mettano al centro la gioia, la preghiera e la comunità. Molte parrocchie, per esempio, organizzano eventi chiamati “Festa della Luce”, dove i bambini possono vestirsi da santi, angeli o figure positive della Bibbia, partecipando a giochi e momenti di riflessione sulla fede cristiana.
In questo modo, possiamo offrire un’alternativa che non solo contrasta la tendenza consumistica e superficiale di Halloween, ma che educa i nostri figli a comprendere la bellezza della fede e a celebrare la santità e la vita eterna.
Redazione
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it
Tratto da: www.vaticano.com