Questa settimana parliamo di “quishing” la nuova frontiera delle truffe on line che si perpetua attraverso codici Qr.
Cosa sono i codici Qr?
Sono dei codici a barre bidimensionali che inquadrati attraverso la fotocamera del proprio telefono cellulare. Negli ultimi anni, i codici Qr si sono molto diffusi.
Attraverso essi, infatti, è possibile consultare menu di bar o ristoranti, cataloghi, effettuare pagamenti, accedere alle autoguide dei musei, pagare il parcheggio.
Era, quindi, inevitabile che i cybercriminali monitorassero il diffondersi di tale strumento per mettere in pista una nuova tipologia di truffa, volta a carpire i dati personali, bancari oppure a far scaricare file contenenti virus.
Come difendersi?
Per evitare di cadere nella trappola di codici Qr falsi è necessario prestare la massima attenzione all’autenticità dei codici prima di effettuare i collegamenti e diffidare da domini abbreviati o differenti rispetto a quelli dei siti ufficiali.
L’attenzione deve essere massima non tanto per i Qr utilizzati da bar, ristoranti, attività commerciali, quanto per i codici che pervengono via mail o pec (il phishing, infatti, di recente è perpetuato non solo tramite posta elettronica semplice ma anche tramite e per posta elettronica certificata).
Attenzione, quindi, ai Qr nei quali ci si imbatte per strada, in quanto posti su adesivi presenti sui muri o sui pali della luce o dei semafori. In questi casi è necessario prestare la massima cautela ed accertarsi dell’autenticità e della sicurezza della provenienza.
In ogni caso è bene ricordare di non divulgare i propri dati personali, bancari o finanziari, attraverso strumenti on line.
Avv. Emilio Graziuso – Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Presidente dell’Associazione Nazionale”Dalla Parte del Consumatore”
In collaborazione con: www.gazettadellemilia.it