Si è concluso con una sentenza di condanna al risarcimento del danno il processo civile che ha visto coinvolti due ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni, che nel mese di gennaio 2021 avevano scagliato un sasso da un cavalcavia colpendo una macchina parcheggiata sotto di esso.
Fortunatamente non vi era nessuno all’interno dell’abitacolo ed il sasso non ha colpito veicoli in transito o pedoni, altrimenti, l’intera vicenda avrebbe avuto un epilogo drammatico.
Solo danni all’autovettura, quindi, per i quali è stato disposto il risarcimento integrale in favore del proprietario, posto in solido ai due autori dell’illecito. Al di là degli aspetti giuridici, l’episodio necessita di una analisi sociologica.
Cosa spinge due minori a compiere un gesto del genere assumendosi il rischio anche di uccidere persone?
Il fenomeno è complesso e, purtroppo, si tratta di episodi diffusi su tutta la penisola.
La Corte di Cassazione nel pronunziarsi su tali fattispecie ritiene che i colpevoli siano coscienti del “rischio di uccidere” che deriva dal proprio gesto e che il loro comportamento è caratterizzato da “dolo eventuale” e cioè che chi compie il gesto accetta il rischio di un esito drammatico, che, però, non è voluto in quanto tale.
Avv. Emilio Graziuso – Avvocato cassazionista e Dottore di Ricerca
Presidente Nazionale “Dalla Parte del Consumatore
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it