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Home Cultura e società Legale “L’Agorà del Diritto” una domanda, una risposta: al via i nuovi indennizzi FIR per i risparmiatori

“L’Agorà del Diritto” una domanda, una risposta: al via i nuovi indennizzi FIR per i risparmiatori

Buone notizie per i risparmiatori che hanno investito il proprio denaro in Banche poste in liquidazione coatta amministrativa (BCC Banca Brutia, Banca Popolare delle province Calabre, BCC Paceco, Credito Cooperativo Interprovinciale Veneto (Crediveneto), Banca delle Marche, Banca Etruria, Banca Padovana Credito Cooperativo, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di risparmio di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Veneto Banca) e che hanno ricevuto, già, il 30% dell’indennizzo forfettario dal Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Il 31 ottobre 2023, infatti, si sono conclusi i lavori della Commissione Tecnica del detto Fondo ed a partire dal 13 novembre 2023 la Consap ha avviato le procedure per la corresponsione di un ulteriore indennizzo pari al 10%.

Come si è detto queste somme saranno corrisposte esclusivamente a coloro che hano già in precedenza ricevuto l’indennizzo del FIR.

Tale misura è scaturita dalla conversione in legge del decreto legge 51/2023 “decreto omnibus”.

È bene precisare che i risparmiatori, qualora avessero chiuso il conto corrente, sul quale avevano ricevuto il primo indennizzo, avevano l’onere di comunicare al FIR attraverso la documentazione dallo stesso fornita sul proprio sito internet (www.fondoindennizzorisparmiatori.consap.it), entro il 31 luglio 2023, termine successivamente prorogato al 15 ottobre 2023, il nuovo codice iban.

L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” non condivide la scelta di prevedere un termine per la comunicazione del nuovo codice iban del risparmiatore, pena l’esclusione dall’indennizzo.

Se, infatti, il singolo risparmiatore ha i requisiti (aver ricevuto già il primo indennizzo), non si comprende il perché di un termine o, se non altro, di un termine così breve, nonostante la proroga, per la comunicazione di un eventuale nuovo codice iban.

Molti risparmiatori, infatti, potrebbero essere rimasti all’oscuro della notizia e dell’onere di comunicazione sugli stessi gravanti, tenuto conto che molti consumatori coinvolti in queste vicende finanziarie, sono persone anziane o non inclini a visitare periodicamente siti specializzati come quello del FIR.

Si auspica, pertanto, una nuova apertura dei termini di comunicazione del nuovo codice iban per permettere a tutti gli aventi diritto di ricevere un ulteriore 10% dei propri risparmi.

Avv. Emilio Graziuso – Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca

Presidente Nazzionale associazione: “Dalla Parte del Consumatore”

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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