Per il Ministero le procedure di check in da remoto, come l’installazione di key boxes, la trasmissione elettronica delle copie dei documenti o l’accesso tramite codici digitali erano ritenute elusive del controllo personale violando l’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS), che prevede l’obbligo di identificare fisicamente i soggetti che soggiornano in strutture con contratti inferiori a 30 giorni e per tale ragione, con la circolare n. 38138 dello scorso 18 novembre ne vietava l’utilizzo.
L’obiettivo della normativa sarebbe quella di consentire alle autorità di pubblica sicurezza di monitorare le presenze negli alloggi per individuare persone pregiudicate o sospette.
Tuttavia, la circolare aveva introdotto un onere burocratico che imponeva ai gestori di tenere una reception aperta anche in orari poco pratici, con evidenti difficoltà operative.
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sezione I ter, con la sentenza n. 10210 del 27 maggio 2025, ha annullato la circolare per tre ragioni principali:
- eccessiva burocrazia, perché il controllo faccia a faccia contrasta con il principio di riduzione degli adempimenti amministrativi promosso dal decreto-legge 201/2011;
- inefficacia del check-in in presenza, dal momento che resta comunque il rischio che altri soggetti non identificati occupino gli alloggi;
- mancanza di adeguate giustificazioni, visto che la circolare non ha motivato con dati concreti l’introduzione dell’obbligo, limitandosi a riferimenti generici.
In ultima analisi, per il TAR l’identificazione può avvenire tramite strumenti tecnologici e la verifica dell’identità da remoto non compromette la sicurezza.
Intanto con la risposta all’interpello n. 146 del 29 maggio 2025 l’Agenzia delle entrate evidenzia che il proprietario dell’immobile che intende locare, optando per il regime della cedolare secca, non applica l’imposta di registro alla clausola penale inserita come standard nel contratto di locazione per tutelarsi da eventuali inadempimenti. Detta clausola è accessoria e non autonoma pertanto beneficia della stessa disciplina fiscale applicata al contratto di affitto.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it