Con l’Ordinanza n. 7712 del 23 marzo 2025, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di mancata trasmissione della dichiarazione dei redditi da parte del professionista incaricato, il contribuente è responsabile delle sanzioni, a meno che non dimostri di aver vigilato sull’operato del professionista e che quest’ultimo abbia agito in modo fraudolento.
Affidare la dichiarazione dei redditi a un commercialista non solleva il contribuente dalle proprie responsabilità. Se la dichiarazione non viene trasmessa, il contribuente deve dimostrare di aver controllato che il professionista abbia adempiuto correttamente al suo incarico. Inoltre, deve provare che eventuali omissioni siano dovute a comportamenti fraudolenti del professionista, come la falsificazione di documenti, che rendano difficile accorgersi dell’inadempimento.
Per evitare sanzioni, è consigliabile
- Richiedere al professionista le ricevute della trasmissione telematica della dichiarazione.
- Verificare personalmente che la dichiarazione sia stata inviata e accettata dall’Agenzia delle Entrate.
- Conservare tutta la documentazione relativa alla dichiarazione e ai pagamenti effettuati.
In caso di problemi, la semplice denuncia del professionista non è sufficiente per escludere la responsabilità del contribuente. È necessario dimostrare di aver esercitato un controllo diligente sull’operato del professionista.
In Conclusione la sentenza della Corte di Cassazione sottolinea l’importanza per i contribuenti di non affidarsi ciecamente ai professionisti, ma di mantenere un ruolo attivo nel controllo delle proprie pratiche fiscali. Una vigilanza attenta può prevenire problemi e sanzioni future.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it