Tra i tanti temi che ogni giorno in un modo o nell’altro, aleggiano nei nostri pensieri, c’è quello dell’aumento sproporzionato del gas e il suo possibile razionamento.
Le sanzioni dei “migliori” hanno rappresentato solo un’illusione per chi ci ha creduto e, magari oggi ci crede ancora, mentre invece hanno delineato una grandissima “bastardata” nei confronti delle famiglie, impoverendole per colpa di una guerra non voluta dagli italiani.
Pensare di tornare al prezzo di 40 euro per megawatt/ora come prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, è pura utopia, ma allo stesso tempo, non reggeremo per molto gli oltre 257 euro per megawatt/ora che è il costo attuale, ovvero 11 volte di più il prezzo del luglio 2021.
Gli speculatori conoscono bene le dinamiche di questo rialzo prima fra tutte hanno ben chiaro che possono “ricattare” i governi sul razionamento e che gli stessi non lo faranno, facendo però ricadere sulle famiglie, il maggior costo pur di non sospendere l’energia.
Ma le famiglie, fino a quando potranno permettersi di pagare un costo così elevato se il potere d’acquisto è drasticamente sceso?
Come spesso accade a cercare di dare “informazione solenne” ci pensano i media governativi che, pur di far passare una notizia come un fatto vero, pare riescano a tranquillizzare le masse, ma non tutte.
In realtà accade che la bolletta arriva triplicata però la “massa principale” si sente “coperta”, tranquilla perché “lo ha detto la Tivvù” senza nemmeno ricordarsi di quanto meno pagava prima e quanto poco ne conosceva.
In sostanza l’impoverimento a cui stiamo assistendo sembra quasi sia tutto una “normalità” l’importante che “lo dica la Tivvù”, come ormai si sente in maniera martellante, la notizia che, i cittadini europei devono prepararsi ad un piano di razionamento energetico.
Quello però che la Tivvù non dice è che i “padroni dell’energia”, non vogliono pagare le tasse sugli extra profitti per finanziare i decreti firmati Lega, Fi, Pd, M5s per il sostegno al rincaro delle bollette e alla fine il conto toccherà pagarlo a tutti noi, compresa quella “massa principale” che “assorbe” la Tivvù.
Quando il “messia” Draghi preparava il decreto avrebbe dovuto fare un po’ meglio i “compiti” anziché “sparare” numeri perché, dai dati forniti dalle aziende energetiche, sarà molto difficile, anzi impossibile che arrivi quel tesoretto da 10 miliardi, perché Eni ha calcolato che la sua“uscita” debba aggirarsi attorno ai 550 milioni di euro, Enel circa 100, ed Edison 78.
Anche stavolta i “migliori” ci provano, ma la loro competenza lascia molto a desiderare, soprattutto facendo capire che, chi comanda sono sempre loro, le grandi lobby.
Ora possiamo essere più “tranquilli” lo ha detto anche Cingolani che ci ha raccontato che noi dovremmo essere “sistemati” per quest’inverno, ma quello che non dice, francamente preoccupante, è che se l’Italia dovesse avere una riserva o surplus, dovrebbe redistribuirla in Europa, anziché pensare a come far abbassare i costi energetici per le famiglie italiane.
Intanto Gazprom fa sapere che vi sarà un nuovo stop alle forniture del gas attraverso Nord Stream 1 dal 31 agosto al 2 settembre per permettere delle manutenzioni e l’effetto sul mercato è stato l’aumentare del 7% immediato il costo del gas.
È davvero molto difficile vedere come la “massa principale” sia scollegata dalla realtà, abituatasi ad una finzione che passa per la Tivvù, quale “nuova normalità” facendola passare tutta alla stessa maniera, per non farla pensare, ma le bollette triplicate, quelle arrivano lo stesso.
Andrea Caldart