Di questi tempi moltissime persone, complice afa e umidità insopportabili, si alzano presto al mattino e, guardando fuori dalla finestra, si pongono quest’interrogativo, ma il tempo sarà naturale oppure programmato artificialmente?
È il linguaggio del buongiorno che viaggia nei social dove, milioni di fotocamere immortalano nei cieli di tutto il mondo le scie lasciate dagli aerei, che formando disegni geometrici, sorpassano anche l’immaginario, lasciando il posto alla domanda: manipolazione climatica o normalità?
Per non parlare del massacro quotidiano dei cabasisi ad opera del mainstream che, allertandoci ad ogni ora del giorno con le catastrofiche previsioni del tempo, puntano sempre l’attenzione sull’innaturalità delle temperature giornaliere.
Abbiamo tanta tecnologia, anzi con ogni probabilità ne siamo talmente pieni tanto da esserne invasi, che non ragioniamo più della necessità di lavorare sulla responsabilità e sulla catena delle competenze e dell’informazione.
Sono diversi anni che veniamo bombardati d’informazioni sul cambiamento climatico e viene da chiedersi come mai, tutto ad un tratto, ha fatto irruzione così prepotentemente nelle nostre case, mentre il tema sulla manipolazione atmosferica è sempre assente nei dibatti sul clima?
Semplice è interesse di quella politica orientata verso una strategia di ideologismo ecologista europeo, che punta a combattere i nazionalismi, senza considerare l’etica democratica che deriva dalle disuguaglianze.
Ma è anche lo stesso interesse di grossi gruppi economico-speculativi pronti a distruggere patrimoni tutelati, filiere produttive agroalimentari, esclusivamente per il mega profitto di pochissimi, come sta avvenendo in Sardegna, Sicilia, Puglia, con le pale eoliche.
Il capitalismo green vuole cambiare il modello economico per farlo diventare, più fintamente sostenibile.
L’ambientalismo professato nel vangelo secondo transizione ecologica è una accozzaglia di dogmi insensati, che distruggono ciò che tentano di promettere.
Questi assurdi principi di tutela ambientale puntano il dito contro l’uomo e il suo modello economico, soprattutto occidentale, provando a descrivere le persone quali esseri dannosi perché utilizzano il libero arbitrio e non la nuova co(no)scienza dell’algoritmo della modernissima Intelligenza Artificiale.
Lo stesso ex responsabile della politica climatica della UE Frans Timmermans ha detto recentemente: “Nessuno dovrebbe condurre esperimenti da solo con il nostro pianeta comune. Questo dovrebbe essere discusso nel forum giusto, al più alto livello internazionale”.
Timmermans è stato uno dei pochi che ha avuto il coraggio di metterci in guardia pubblicamente, sui rischi derivanti della manipolazione dei cieli, attraverso l’uso della geoingegneria, al contrario invece di chi, allarmisticamente, continua a invocare l’utilizzo di questo sistema artificiale, per contrastare il cambiamento climatico.
La transizione ecologica è un pericoloso strumento di pseudo benessere dove oggi ad esempio in Danimarca, possiamo vedere tutta la sua pazzia nel provare a imporre agli allevatori una tassa di 100 euro sulle scorregge delle mucche e sui rutti dei maiali che, invece, la scienza ha già dimostrato emettere davvero pochissima CO2.
Ma la Danimarca, che ha la più grande organizzazione ambientalista, vuole continuare a stupirci e, per mano del suo ministro Job Jensen ha dichiarato che, vuole essere il primo Paese ad essere interamente vegano, proponendo un piano anti-consumo di carne allevata.
La tutela dell’ambiente dovrebbe essere un valore condiviso e non un progetto di distruzione fatto da scie chimiche che avvelenano le nostre vite, in nome di una transizione ecologica che, invece di salvare l’uomo, lo vuole far ammalare.
O, peggio ancora, installare migliaia di pale eoliche, per togliere il terreno agli agricoltori e con l’energia verde, produrre cibo sintetico, se tutto questo non è follia?
Andrea Caldart