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Home Agricoltura Economia “Cereali e dintorni”: dati dall’USDA

“Cereali e dintorni”: dati dall’USDA

Il mercato delle commodities teme le guerre dei dazi e pur essendo a valori bassi, potrebbe ancora scendere specie per il comparto soya e quindi proteici in generale.

Venerdi scorso sono state pubblicate le analisi dell’USDA: 

Prezzi

Il bilancio mondiale di semi di soia: si presenta con la riduzione della produzione e riduzione delle scorte finali. La produzione di soia per il 2024/25 è scesa di -3,5 MMT mese su mese (a causa del calo in USA) ma è pari a +7,72% anno su anno.
Le esportazioni globali di soia sono aumentate per Brasile e Canada e diminuite per USA, ma sono pari al +2,64% anno su anno.

La disoleazione vale 346,15 MMT ex 331,13 nel 2023/24, pari al +4,61%.
Le scorte finali globali di soia sono state diminuite di 2,9 MMT, a causa della riduzione delle scorte di Stati Uniti, Brasile e Argentina, ma sarebbero a 131,74 MMT contro 112,42 del 2023/24, pari al +17,19%. 

Le principali variazioni del commercio globale di mais comprendono la riduzione delle esportazioni di mais per il Brasile (44 MMT da 54,26 la passata campagna) e la riduzione delle importazioni per Cina (da 19 di ottobre a 16 MMT ex 23,5 del 2023/24).
Le scorte finali globali di mais, pari a 304,1 MMT sono state diminuite di 2,4 MMT mese su mese, contro 314 della fine del 2023/24. 

Le prospettive dell’USDA per il grano a livello mondiale 2024/25 contemplano: aumento dei consumi e calo delle scorte finali. Le forniture dei principali esportatori dovrebbero non variare anno su anno (da 653,83 a 654,73 MMT).
Il consumo globale è stimato in aumento da 797,75 MMT a 803,41, guidato dal comparto alimentare e industriale, mentre l’utilizzo zootecnico potrebbe calare da 158,6 MMT a 152,9.
Le scorte finali globali previste per il 2024/25 sono previste in calo rispetto alla passata campagna da 266,25 a 257,72. 

Come si può notare, merce proprio non ne manca; quindi, anche se in Europa i raccolti non sono stati ottimali come gli anni scorsi, e in Italia sono stati in gran parte pessimi, la merce non scarseggia. Inoltre, stiamo registrando una contrazione dei consumi industriali molitori (bianchi e gialli) e della disoleazione interna. 

Il post elezioni è ancora tutto da decifrare, fra paure di dazi e speranze di interruzione dei conflitti in corso, e noi Europei non siamo proprio messi bene. Il mercato delle commodities teme le guerre dei dazi e pur essendo a valori bassi, potrebbe ancora scendere specie per il comparto soya e quindi proteici in generale. Il comparto cereali è più complesso perché decifrare la politica del grano Russo non è semplice. Comunque, alla fine, basta un “Cigno nero” e cambia tutto in velocità! 

Quindi occorre tenere bene i conti sulle trasformazioni in latte, carne, uova, senza sfidare il mercato, che è come il banco del Casinò “Vince Sempre” e poi sul cambio monetario, nel breve periodo, possiamo solo essere perdenti! 

Indici Internazionali al 11 novembre 2024

L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.558 punti, il petrolio wti è sceso a 68 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,06326 ore 7,55 continua il calo dell’euro! E potrebbe continuare in base al progetto “prima l’America” del nuovo Presidente.

Indici

Mario Boggini e Virgilio

In collaborazione con: www.gazettadellemilia.it

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dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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