Nulla di rilevante o di diverso sul mercato internazionale, dopo la galoppata dei primi dieci giorni di dicembre, ma un filo di cedimento si è mostrato …e c’è da augurarsi che si rafforzi.

La situazione è molto complessa, per i noti e soliti motivi di oligopolio e di logistica: il primo molto sensibile e delicato nel comparto soya, dove le quotazioni arrivano con il contagocce, per il comparto della farina di soya siamo a: gennaio*giugno ’23 a 589€ Ravenna, luglio*dicembre a 524€ e i 12 mesi a 541€; il secondo è un fattore molto tecnico e momentaneo e a risentirne è il comparto cereali dove la scarsità di camion dall’estero è solo controbilanciata dalle enormi giacenze sui porti marittimi e silos interni, specie per mais e grano.
Ma ora la logistica scricchiola ancora di più nel mercato interno e perciò, per chi necessitasse di merce di programmare sin d’ora le consegne specie se con mezzi speciali quali Cisterne o Vasche o auto scaricanti.
Il mercato in pillole: cereali ancora pesanti ma anche prossimi alla soglia di resistenza. Cruscami di grano: inizia un ridimensionamento, ma non certamente un crollo. Proteici molto cari specie la farina di soya. Fibrosi sempre stabili e cari.
Sottoprodotti dell’industria del riso fermi.
Melassi stabili, ma potrebbero/dovrebbero ribassare. Sottoprodotti vari ben tenuti e di difficile reperimento. Seme di cotone molto fermo e con arrivi possibili attesi solo per la prossima settimana.
Nulla di nuovo per le bioenergie dove la certezza per ora è la carenza di matrici a buon mercato.
Indici Internazionali al 13 dicembre 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è salito a 1.361 punti, il petrolio wti è stabile a circa 74 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,0547 ore 13,35.

Mario Boggini e VirgilioIn collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it