Da scordarsi i prezzi del 2020… almeno ancora un bel po’ di tempo.
Il meteo in Argentina sta cambiando: l’arrivo del NINO, che dovrebbe rimpiazzare LA NINA, fa sperare in un recupero, o quantomeno un non peggioramento! Mentre invece in Brasile, il raccolto promette molto bene.
(La Nina e il Nino fanno parte dell’indice climatico denominato ENSO index, ossia El Nino Southern Oscillation, cioè l’oscillazione del Nino del pacifico centro-meridionale che con la sua presenza e funzione porta o non porta piogge.)
Il mercato in pillole: ieri a Bologna come martedi a Milano rilevazione prezzi con molti segni meno, ergo, “rosso dominante” anche se a dire il vero continuiamo a parlare e a scrivere di quotazioni ancora alte specie per il comparto proteici – fibrosi, e sottoprodotti.
Cereali ancora pesanti specie i portuali, ma pesanti ora anche grano e orzo (per quest’ultimo le cause sono varie e forse contingenti).
Per i Cruscami di grano continua il ridimensionamento. Proteici molto cari specie la far soya: ieri la proteica quotava 627 partenza Venezia e 625€ a Ravenna per la normale -8/10€.
(quotazione delle cosiddette prime mani/importatori produttori, le rivendite un pochino più economiche, ma scarse) Stabile il seme di soya (ma anche in tal caso mercati ben differenti per qualità e valori ed origini).
Ben tenuto tutto il settore proteico nonostante i cali registrati dalle rilevazioni. Fibrosi stabili e cari. Sottoprodotti dell’industria del riso fermi.
Melassi stazionari. Sottoprodotti vari ben tenuti e di difficile reperimento.
Oli ancora in ribasso (e questo spiega anche la fermezza delle farine di derivazione proteica)
Nulla di nuovo per il settore bioenergie dove è preferibile non lasciar perdere nessuna opportunità sulle matrici presenti perché i quantitativi sono risicati e rari e la domanda invece è massiccia.
Occorre augurarsi che: la Cina, dopo il Capodanno Lunare, stia tranquilla e non riprenda ad acquistare di tutto e di più, che in Argentina piova, che le rotte del Mar Nero restino aperte (centinaia le navi in coda ai due lati del Bosforo) e solo allora se da Davos gli scienziati del male e della finanza non creeranno disastri e dall’Ucraina e da Mosca non arrivino notizie “radioattive” il mercato potrebbe ridimensionarsi a valori più umani.
Ma scordiamoci i valori del 2020, per quelli ci vorrà molto tempo…
Indici Internazionali al 20 gennaio 2023
L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 801 punti, il petrolio wti è stabile a circa 80,50 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,08338 ore 08,08
Mario Boggini e Virgilio
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it