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Cereali e Dintorni: Mercato ondivago

da | Set 3, 2022 | Economia

Il comparto della soia è il più influenzabile in questo momento

CHICAGO, Minneapolis e Matif di ieri 31/08: 

Come già riportato in precedenza, il mercato si muove ad onde, specie per il comparto soya, il grafico sottostante riguarda la farina per il mese di settembre dall’inizio dell’anno, i balzi registrati: una punta in febbraio seguita da un picco in maggio un periodo maggio luglio altalenante, poi altri vari picchi in agosto arrivando a circa 485$ per tonnellata corta, per poi ridiscendere agli attuali 459 $. 

I mesi a seguire cioè ottobre 421$ dicembre416$-gennaio 410$-marzo402$-maggio399$-luglio400$ sono più bassi così come i mesi sino a dicembre ‘23. 

Gli importatori faticano a offrire quotazioni chiuse (prezzo finito) sul 2023, né ad anno intero, né tanto meno a quadrimestri o semestri, e se azzardano dei valori li offrono prendendosi discreti margini di protezione.

Lunedi prossimo i mercati saranno chiusi per il labour day quindi probabilmente oggi e domani i mercati recupereranno posizioni per prudenza e solo da martedi si potrà meglio comprendere i prezzi d’uscita sui medi e futuri termini. 

Per l’incertezza che regna sovrana non tanto sugli stock, ma sui noli e sul cambio, in quanto Americhe l’energia non è ancora un problema come invece lo è in Europa, dove il caro energia insieme ai problemi della logistica farà mancare diversi prodotti sul mercato per il periodo ottobre-marzo ‘23. 

Ecco perché poter gestire più fornitori e più prodotti può essere un patrimonio da custodire. 

Nel mercato interno, sono in ripresa le quotazioni del grano e dell’orzo, massima confusione sul mais sia secco che verde e problemi sanitari diffusi, (tanto che chi ha le selezionatrici ottiche multicanalari dubita di riuscire a ricondurre il mais nei parametri del 5 ppb) crusche in foglia in leggero ribasso mentre i farinacci sono ancora introvabili (sarà così per almeno un’altra settimana). 

Sottoprodotti e fibrosi ben tenuti, mentre i proteici seguono le ondate i picchi e i ribassi del mercato di Chicago. 

Riguardo al mais potrebbe convenire di approfittare della presenza ancora di merce, vecchio raccolto 2021 di provenienza estera in quanto anche in paesi solitamente fornitori italici si segnalano possibili/probabili problemi di tossicosi da B1. 

Quindi a fronte di tale notizia si tratta di fare scorta, non per il prezzo ma per la qualità specie per chi alleva lattifere o specie sensibili alla aflatossina B1, oppure si valutino fonti alternative di amido per ridurre il rischio. 

Il gioco è sempre difficile, ma di certo ce la faremo! Altrimenti che geni di Italiani siamo! 

Per il mondo dei biodigestori è caccia alla prenotazione dei prodotti, ma anche qui occorre forzare lo scetticismo dei compratori. 

Purtroppo, per tutti è difficile intendere che si sia passati dall’abbondanza alla ristrettezza, perché il nocciolo della questione è questo: la globalizzazione va benissimo per le idee, l’arte, la libertà, ma ora con la crisi energetica la differenza la fa la geografia e la logistica. 

INDICI INTERNAZIONALI 1 settembre 2022

L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 987 punti, il petrolio wti è salito a circa 90 $ al barile, e il cambio gira a 1.00138 ore 08,18 

Mario Boggini e Virgilio in collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

Link utili:

ntervista Boggini sulla situazione delle materie prime e delle conseguenze della Guerra in Ucraina:: https://www.ruminantia.it/ucraina-disponibilita-e-prezzi-delle-materie-prime-le-considerazioni-di-mario-boggini/

Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A 

YT – https://youtu.be/Gydsyq4BryM 

Ruminantia – https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/

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