Quali variabili saranno ancora di compagnia degli operatori cerealicoli.
Cari lettori, siamo di nuovo ad un fine anno e all’inizio di uno nuovo, che di certo non sarà più semplice di quelli passati, ma ormai siamo tutti resilienti alle maggiori difficoltà! Se ne sono viste tante e ancora se ne vedranno nonostante tutti si augurino le migliori cose, così va il mondo.
Le variabili nel settore commodities sono molteplici, consideriamo solo le più importanti che riguardano proteici e cereali:
1) Condizioni meteo e raccolti globali: Se le condizioni climatiche in regioni chiave (come gli Stati Uniti, il Brasile e l’Argentina) risultano favorevoli, i raccolti di soia potrebbero essere abbondanti, portando a un calo dei prezzi. Mentre eventuali eventi meteorologici estremi (ad esempio siccità o inondazioni) potrebbero invece ridurre l’offerta e aumentare i prezzi. (cosa ora in atto per un clima più secco del previsto che sta riportando il complesso soya in aumento)
2) Domanda globale: Una crescita economica rallentata in mercati chiave potrebbe ridurre la domanda e stabilizzare i prezzi.
3) Tensioni geopolitiche e commercio internazionale: Eventuali restrizioni o facilitazioni nel commercio (come tariffe tra Cina e Stati Uniti) influenzeranno direttamente le esportazioni di soia e, di conseguenza, il mercato europeo. Le dispute tariffarie saranno il perno delle turbolenze 2025.
4) Prezzi energetici: L’energia è un costo significativo nella produzione e distribuzione di farina di soia. Prezzi elevati del petrolio potrebbero spingere al rialzo i costi e le quotazioni.
5) Cambio Euro-Dollaro: Poiché la soia e i cereali di importazione sono quotati principalmente in dollari USA, un euro debole come quello attuale ,1,0411 rende le importazioni più costose per i compratori europei,
6) La logistica su ruote che dal Covid in poi è diventata ancora più determinante.
Ipotesi possibili sulla farina di soya nei primi tre mesi del 2025 piazza di Milano.
Scenario ottimistico: Raccolti abbondanti in Sud America e domanda stabile potrebbero portare a una riduzione delle quotazioni, mantenendole tra 350 e 400 €/tonnellata.
Scenario medio: Condizioni climatiche nella norma, con una domanda globale regolare, potrebbero stabilizzare le quotazioni intorno ai 400-430 €/tonnellata.
Scenario pessimistico: Eventi climatici estremi o crisi geopolitiche potrebbero ridurre l’offerta e spingere i prezzi oltre i 450 €/tonnellata.
Ipotesi possibili sui cereali nei primi tre mesi del 2025 Milano.
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È possibile ipotizzare che i prezzi dei cereali quotati presso l’Associazione Granaria di Milano nei primi tre mesi del 2025 possano mantenersi su livelli simili (sono in confort zone) a quelli registrati alla fine del 2024, con possibili variazioni legate a eventi imprevisti o cambiamenti nelle condizioni di mercato. Ma qui rispetto al comparto proteici peserà maggiormente il comportamento mercantile della Russia e le scorte Ucraine, inoltre l’altra incognita è lo sato critico di salubrità del mais.
Scenario ottimistico: calano i consumi si normalizza la logistica i prezzi calano a livelli di inizio dicembre 2024
Scenario medio: restano alle attuali quotazioni con una forbice di 5-10€ alla tonnellata di variazione.
Scenario pessimistico: crisi geopolitiche potrebbero ridurre l’offerta e spingere i prezzi di diversa decina di euro alla tonnellata.
Neanche il miglior paragnosta saprebbe rispondere, ma neanche il miglior analista del CBOT, per cui vale sempre la regola aurea dell’1/3+1/3+1/3.
AUGURI DI un sereno 2025 a TUTTI VOI E alle VOSTRE FAMIGLIE
Mario Boggini e Virgilio
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it