Il mercato è su valori bassi accettabili per chi trasforma i prodotti in latte, uova, carne, ma è molto penalizzante per chi produce e su alcuni prodotti anche per chi commercializza.
Milano, 8 febbraio 2024

In generale i valori dei mercati internazionali, su quasi tutti i prodotti, sono vicini a punti di resistenza e questa sera ci sarà un USDA. A tale riguardo il commento ripreso da Pellati Informa: “Per il secondo giorno, il CBOT non ha fatto altro che prepararsi all’USDA di oggi. Gli operatori hanno ampiamente digerito che non manca l’offerta di mais, soia e grano nel Mondo e in USA. Anche riguardo all’entità del raccolto del Sud America il dibattito va avanti da settimane: quale “vera” sorpresa potrà fornire l’USDA oggi su corn e soia? E’ stato letto: “…non sono attesi numeri rialzisti…d’altro canto, dati i livelli attuali delle quotazioni, il mercato potrebbe non reagire affatto o reagire misuratamente a dei numeri negativi/ribassisti…”.
Quindi mercati quasi sul fondo, vedremo se l’USDA presenterà l’appiglio per qualche rilancio momentaneo. La crisi dei consumi è molto diffusa non solo in Europa.
Sui mercati nazionali continua senza se e senza ma, la ritenzione alla vendita da parte dei produttori primari! Questo riguarda i cereali e tutte le proteoleaginose.
Il mercato in pillole si riassume in una frase con un termine “medico” il più dei prodotti sono catatonici…” (senza riflessi) ma vediamo cosa succederà con l’USDA.
Per il mondo delle bioenergie nulla da segnalare, il settore deve approfittare del calo dei cruscami di grano.
In conclusione, il mercato è su valori bassi accettabili per chi trasforma i prodotti in latte, uova, carne, ma è molto penalizzante per chi produce e su alcuni prodotti anche per chi commercializza, esistono infatti sul mercato posizioni con contratti fatti in altri momenti con valori molto difformi dagli attuali, e chi si è giocato oltre il famoso 1/3 ora è nei guai.
Indici Internazionali al 8 febbraio 2024
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.487 punti, il petrolio wti è salito a circa 74 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,07862 ore 08,33.

Mario Boggini e Virgilio
In collaborazione con: www.gazzetadellemilia.it