Aumenta il costo delle bollette del gas e quello delle materie prime dei prodotti alimentari. La situazione economica preoccupa perché si inserisce in un tessuto sociale debole, dovuto principalmente dalle perdite economiche della pandemia del Covid 19. Quello di cui ha bisogno l’Italia nel breve periodo è una duratura ripresa economica, per recuperare proprio quelle fette di mercato ormai perse dall’emergenza sanitaria.
Cominciamo a esaminare il settore energetico. A delineare la situazione è l’indagine condotta dal nuovo Osservatorio di SOStariffe.it. «Il mercato energetico italiano è stato colpito da una nuova ondata di rincari per il gas, legati principalmente all’aumento del costo della materia prima. Per quanto riguarda le forniture di gas naturale, il decreto di fine settembre del Governo ha permesso di attenuare, in via transitoria, gli aumenti. Il taglio degli oneri di sistema e la riduzione al 5% dell’IVA, oltre al potenziamento del bonus sociale, sono misure mirate ad evitare la stangata per le famiglie nel quarto trimestre del 2021. Nel lungo periodo, l’aumento del prezzo del gas andrà a colpire in modo particolare le bollette delle forniture attive nel mercato tutelato in cui il prezzo del gas è stabilito da ARERA».
Il Mercato Libero
È possibile risparmiare con il Mercato Libero con le migliori offerte gas casa disponibili. Questa opzione emerge dai risultati del nuovo Osservatorio che ha analizzato i consumi medi delle famiglie italiane, regione per regione.
«Sono significative le oscillazioni su base regionale (per questioni di clima prevalentemente). Nelle regioni del Nord Italia, ad esempio, il consumo medio supera quasi sempre i 1.000 m3 all’anno con un picco di 1208 m3 registrato in Trentino. Consumi elevati anche in Piemonte (1.129 m3) e Veneto (1.200 m3). Tra le regioni settentrionali quella che fa segnare il consumo più basso è la Liguria che, grazie al clima più mite, cataloga un consumo medio di 666 m3 che è anche il dato più basso tra tutte le regioni italiane. Quando si attraversa l’Italia verso Sud abbiamo un calo generalizzato dei consumi medi di gas naturale, con un valore minimo che viene toccato in Sicilia dove il consumo medio è di 727 m3. Tra le regioni meridionali, quella con il consumo più elevato è il Molise che registra un dato medio di 1003 m3».
Maggiore Tutela
«A fronte del dato nazionale medio rilevato lo studio ha calcolato una spesa annuale per il gas nel mercato tutelato pari a 723 euro. Questo dato registra variazioni significative in base alla regione. Il valore minimo rilevato è in Liguria con una spesa annuale di 537 euro. Sono quattro (Trentino, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) le regioni che superano una spesa media annuale di 800 euro. Nel Veneto c’è una spesa media di 861 euro all’anno in regime di Maggiore Tutela. Sono nove regioni che si piazzano al di sopra della media nazionale per quanto riguarda la spesa annuale per una fornitura di gas naturale nel mercato tutelato. Lo studio conferma che, in media, è possibile ottenere un risparmio annuale di 53 euro sulle bollette del gas scegliendo di passare dal Mercato Tutelato al Mercato Libero. Questo dato deriva dal confronto tra la spesa media registrata, su base nazionale, nel servizio di Maggiore Tutela e quella accessibile attivando la migliore offerta del Mercato Libero. La spesa annuale media per il gas scegliendo il Mercato Libero sarà di 669 euro».

Il settore alimentari
I rincari dei prezzi delle materie prime alimentari hanno raggiunto, a livello mondiale, il massimo da dieci anni, trainati dalle quotazioni in forte aumento per oli vegetali, zucchero e cereali. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dell’Indice Fao che ha raggiunto a settembre 2021 il valore massimo dal 2011.
«È il risultato di un incremento medio – commenta la Coldiretti – del 32,8 per cento rispetto a settembre 2020 con l’indice Fao che ha raggiunto un valore di 130 punti. A tirare la volata sono i prezzi internazionali dei cereali cresciti del 27,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre lo zucchero aumenta del 53,5% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 60% rispetto all’anno scorso».
C’è da sottolineare anche l’allarme di Fiesa Assopanificatori Confesercenti sul rincaro delle farine, che ha raggiunto picchi dell’81%, in merito ai quali l’associazione ha chiesto un’indagine parlamentare.
«L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori – si legge nell’indagine – confronta i prezzi di alcuni prodotti alimentari tra marzo di quest’anno (periodo in cui già si registravano alcune tensioni sui costi delle materie prime) e oggi (con ulteriori aumenti dei costi delle materie prime agricole: +22% per il frumento e +79% per l’avena). I rincari che emergono sul versante dei prezzi al consumo sono notevoli (mediamente del +15%) e sforano la soglia del 30% nel caso della farina, del pane in cassetta e della pasta integrale».
Energia elettrica
Non si prevedono rincari per l’energia elettrica. A evidenziare l’andamento sono i dati raccolti da “Il nuovo Osservatorio di SOStariffe.it”. «L‘impatto dei consumi reali sull’importo complessivo della bolletta è molto limitato ed arriva ad un massimo del 37% del totale. Nello stesso tempo, l’Osservatorio, tenendo in considerazione le tariffe luce presenti sul mercato libero ad agosto 2021, e mettendo a confronto i dati con le rilevazioni dello scorso anno, conferma che le bollette luce sono più leggere. Rispetto al 2020, la spesa annuale per l’energia elettrica si è alleggerita fino al 27% grazie alla possibilità di poter attivare le migliori offerte del mercato libero».
Francesco Fravolini