La crisi economica dell’industria alberghiera, dovuta all’emergenza sanitaria del Covid 19, registra ancora notevoli difficoltà. Stiamo assistendo a una ripresa dell’economia italiana che non agisce in maniera omogenea su tutti gli asset della produzione. Le piccole e medie imprese del settore Horeca subiscono rallentamenti che frenano la ripresa economica. «C’è una realtà a tinte fosche – commenta Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità – che non emerge come dovrebbe. È quella delle piccole e medie imprese del settore Horeca, soffocate dall’inflazione, dal caro-bollette, dal caro-materie prime, dalle disdette natalizie, dall’incertezza di nuovi giri di vite stagionali. Stiamo per entrare nel terzo anno di emergenza sanitaria e assistiamo alla caccia all’untore. I dati ufficiali attuali confermano che l’84,63% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale. Ben oltre la quota che era stata preventivata per raggiungere la sicurezza».
Cresce la preoccupazione per i notevoli ritardi accumulati dal continuo allarme dovuto alle varianti del virus, aumenta la costante pressione esercitata dal governo sulla campagna di vaccinazione. Non si comprende questa insistenza, a volte sicuramente esagerata, poiché l’Italia registra un livello decisamente alto di persone vaccinate, senza dimenticare la solerzia dimostrata proprio dalla popolazione, già prenotata o semplicemente in fila per la terza dose.
«È chiaro che la diffusione del contagio – conclude Paolo Bianchini – non può essere addebitata a una esigua minoranza di negazionisti che è fisiologica. È più probabile che i vaccini somministrati fra gennaio e giugno abbiano esaurito la loro copertura. Gli italiani si sono dimostrati più responsabili dei politici che sono nel governo. Lo scorso anno è stato fatto credere che si trattava dell’ultimo miglio. Non era vero. Nel 2020 hanno chiuso 300mila aziende. Attendiamo i dati del 2021. Se la politica continua sulla strada intrapresa si profila lo spettro del fallimento dell’ossatura economica del Paese».
Francesco Fravolini