Intorno al pallone girano da sempre cifre astronomiche e il calcio italiano non fa eccezione. Anche se non tutte le società riescono a far quadrare i conti, i numeri rimangono importanti.
Non si tratta di materia specifica per i tifosi, ma prima o poi ogni appassionato si chiede da dove derivino tanti milioni di euro o come mai la propria squadra del cuore non possa compiere certe operazioni in fase di calciomercato.
Di certo, una grande fetta degli introiti dei club è legata ai diritti televisivi, che vengono distribuiti dalla Lega in base a vari criteri. Tra questi non rientra soltanto la media degli spettatori, ma anche i risultati storici di un club, nonché il rendimento più recente.
L’Inter, che pronostici e scommesse sportive suggeriscono essere la grande favorita insieme alla Juventus nella lotta allo scudetto, è effettivamente la società che più di tutte gode dei ricavi dei diritti tv. Lo dicono i numeri.
Stando alle ultime rilevazioni, i nerazzurri sono gli unici in Serie A sfondare il tetto dei 100 milioni di euro, mentre Milan e Juventus guadagnano rispettivamente poco più e poco meno di 87 milioni.
Ad emergere tra le big è anche la Roma, che arriva a 71,4 milioni, mentre i rivali della Laziosfiorano i 67, così come il Napoli. Più indietro Atalanta e Fiorentina, che comunque si attestano sui 60 milioni di euro.
Nel complesso, le risorse distribuite ai vari club superava il muro del miliardo di euro, ma solo per il 50% i proventi dei diritti vengono distribuiti in parti uguali.
Anche per questo motivo tutte le squadre, comprese le meno blasonate, sono spinte a fare sempre meglio per ottenere una distribuzione migliore.
A rovinare i conti a molti dei club più attivi sul mercato sono state, invece, alcune decisione politiche. Da mesi la Serie A sta studiando il nuovo Decreto Crescita per poter continuare ad approfittare di tutte quelle agevolazioni fiscali sugli ingaggi dei giocatori “impatriati”, che spostano per almeno 2 anni la loro residenza dall’estero in Italia.
Nel recente passato erano infatti notevoli i vantaggi per chi era chiamato ad onorare gli stipendi di calciatori prelevati da campionati stranieri. A parità di stipendio netto, un giocatore appena giunto dall’estero costava addirittura meno di un calciatore proveniente dall’Italia.
Un incentivo non da poco per alimentare l’appeal del calcio italiano in tutto il mondo, così da convincere più facilmente eventuali top player stranieri a proseguire le loro carriere nello Stivale.
Ad ogni modo, l’impatto del calcio italiano sul PIL resta imponente ed è pari ad oltre 10 miliardi di euro all’anno.
La spesa diretta del calcio professionistico, vale a dire dalla Serie A alla Lega Pro, ammonta invece a 5,7 miliardi euro, mentre il valore della produzione è di 3,43 miliardi.
Rispetto a tutte le altre componenti del prodotto interno lordo, comunque, la differenza tra il mondo del calcio e gli altri settori non è indifferente, anche se in Italia il calcio riesce a produrre più di tutte le altre attività sportive messe insieme. Per quanto nel tennis e nella pallavolo si possano raggiungere risultati senza precedenti, è il mondo del pallone ad attirare sempre e inevitabilmente su di sé tutte le attenzioni, mediatiche e non.
Ma qual è il club più ricco d’Italia al giorno d’oggi?
Andando ad analizzare i dati sui fatturati dichiarati, la prima della classe risulta essere la Juventus, che l’anno scorso ha aumentato i propri ricavi dell’8% arrivando a 432 milioni di euro.
Il Milan, altra compagine storica della Serie A, raggiunge invece i 385 milioni di ricavi, ma non è escluso che nel prossimo futuro possa superare i bianconeri, avendo registrato una crescita del 50% rispetto al 2022.
Minore è stato l’incremento dei ricavi per l’Inter, che oggi sono pari a 379 milioni di euro. Grazie alla vittoria dello scudetto e al raggiungimento dei quarti di finale di Champions League, il Napoli aveva registrato ricavi complessivi per quasi 270 milioni di euro: un dato destinato però a crollare nelle prossime rilevazioni, considerando l’andamento degli azzurri nella passata stagione.
Anche per quanto riguarda i soli proventi del merchandising è la Juventus a dominare in Italia: attraverso la vendita delle maglie, i bianconeri guadagnano più di 70 milioni di euro all’anno.
È soprattutto per mezzo di queste entrate che alcuni club riescono a sovvenzionare le operazioni di mercato anche dopo delle annate sportive particolarmente deludenti.
Redazione