La velocissima evoluzione della tecnologia mi ha portato a scrivere in un precedente articolo l’apprezzamento per alcuni registi e produttori che a cavallo tra gli anni Ottanta e novanta hanno previsto quanto inizia ad accadere in questi ultimi periodi.
In un film del recente passato interpretato da Tom Cruise un poliziotto tenta di stabilire la sua innocenza in un futuro in cui i propositi omicidi di una persona vengano previsti, arrestando il potenziale colpevole prima che si compia il crimine.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la documentazione tecnica sulla rilevazione dei rischi di evasione tramite Intelligenza Artificiale dedicando un approfondimento al funzionamento degli algoritmi utilizzati nelle varie fasi dell’attività ispettiva.
L’analisi probabilistica tramite AI dovrebbe basarsi su modelli e tecniche che consentono di isolare rischi fiscali, da utilizzare per l’elaborazione di autonomi criteri selettivi o per attribuire una determinata probabilità di accadimento ad un rischio fiscale noto.
La fase 1 si basa sul raffronto e l’elaborazione di dati riferiti al contribuente o a gruppi di contribuenti, per verificare l’esistenza di un rischio fiscale tramite criteri selettivi fondati su relazioni non probabilistiche, quali ad esempio lo scostamento derivante dal confronto degli importi delle operazioni imponibili risultanti dalle fatture elettroniche emesse in un determinato anno d’imposta con i ricavi e/o il volume d’affari indicato nei modelli dichiarativi per il medesimo intervallo temporale.
Utilizzando l’archivio dei rapporti finanziari e le altre banche dati nella disponibilità dell’Agenzia delle entrate quest’ultima mette in relazione le informazioni fiscali, patrimoniali e finanziarie, e ne verifica la coerenza.
La fase 2 è quella che si avvicina alle tecniche utilizzate nei film anni ’90, questa impiega tecniche statistiche per identificare profili fiscalmente rischiosi attraverso diversi e complessi metodi.
L’Ade riferisce che non si determina la profilazione dell’intera popolazione dei contribuenti ma, a mio parere, avendo i mezzi per farlo, non vi è alcuna assicurazione che un dipendente infedele non lo ponga in essere.
La fase 3 è quella relativa alla creazione delle liste da inviare alle Direzioni Provinciali (DP) competenti per le ordinarie attività di controllo. Una volta trasmesse, le posizioni segnalate vengono gestite nella maniera più opportuna.
Naturalmente i programmi ed i progetti di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale sono sviluppati con la massima buona fede e nell’interesse dei cittadini, in un articolo del recente passato ho analizzato i benefici dell’AI descrivendone i passi per avvicinarsi ma nello stesso tempo è corretto tener presente che la semplicità con la quale essa possa essere facilmente programmata per ottenere ulteriori informazioni che possono anche distorcere il risultato finale è alta ed andrebbero prese tutte le misure per arginare tali rischi, misure che al momento non sono state pienamente rese note.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it