Le barriere coralline ci mandano un segnale davvero importante e da non sottovalutare. Quello che ci stanno, in qualche modo, “lanciando” è un vero e proprio SoS, che dimostra quanto la crisi climatica influisca anche sulla loro sopravvivenza.
Cosa sono le barriere coralline?
Le barriere coralline sono una formazione tipica presente sia nei mari che negli oceani, sono complesse strutture sottomarine composte da scheletri di invertebrati marini, chiamati appunto coralli.
Le barriere coralline rappresentano uno tra gli ecosistemi marini più importanti per la loro biodiversità ed è particolarmente sensibile ai cambiamenti del clima che si stanno ancor più accentuando soprattutto negli ultimi anni.
È molto importante ricordare che nell’ultimo secolo abbiamo perso metà delle barriere coralline tropicali e che quello a cui andiamo incontro è un vero e proprio disastro ambientale.
Il rischio prospettato, infatti, è a dir poco preoccupante: si prevede che fino al 2050 si possa perdere fino al 90% di barriere coralline tropicali.
Una vera e propria emergenza, alla quale non dobbiamo essere sordi, dobbiamo cercare piuttosto di intervenire concretamente ed immediatamente per bloccare questa escalation ambientale.
Vediamo di comprendere meglio cosa sta succedendo alle barriere coralline.
La causa è da ricercare nell’aumento della temperatura degli oceani, che, soprattutto di recente, ha dimostrato variazioni ancora più preoccupanti.
Quello che accade attualmente ai coralli è lo sbiancamento di massa, che non significa che siano morti, quindi un danno irrimediabile, ma certamente rappresenta un forte stress che se prolungato, col passare del tempo potrà portare ad uno stato irreversibile.
È stata la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense ha lanciare l’allarme poche settimane fa sul fenomeno globale dello sbiancamento delle barriere coralline.
Si tratta di un fenomeno che va ad influenzare in maniera fortemente negativa anche le comunità costiere.
A risentirne, infatti, non è solamente la salute degli oceani, ma la pesca di sussistenza ed anche il turismo.
Secondo una stima effettuata nel 2020 dal Global Coral Reef Monitoring Network ogni anno le barriere coralline forniscono più di 2,5 trilioni di dollari calcolando sia beni che servizi.
Altro aspetto importante è che circa 850 milioni di persone in tutto il mondo dipendono dalle barriere coralline per il cibo e per il lavoro.
Di cosa necessita questo ecosistema per poter sopravvivere?
Certamente fonti di stress sono rappresentate dalla pesca eccessiva, dagli inquinanti che arrivano dalla terraferma e, come accennato, soprattutto dalla temperatura elevata degli oceani.
Il WWF ha lanciato un monito col quale invita i Paesi a prendere sul serio la mitigazione del clima. Per poter raggiungere questo obiettivo è fondamentale concentrare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Mita Valerio