Dall’Inps all’Agenzia delle Entrate, dai controlli sui conti correnti agli dagli indebiti degli agricoltori passando per le ispezioni sugli aiuti fiscali di stato per il periodo di imposta 2020 del periodo Covid e per le cessioni dei crediti da 110%, gli istituti statali sono a caccia di soldi.
Sono già pronte le liste selettive dei controlli sui conti correnti da parte del Fisco, completata la sperimentazione, la macchina è pronta a girare a pieno regime.
È stata approntata una task force permanente Agenzia Entrate, Guardia di finanza che hanno costituito l’Unità integrata permanente di analisi del rischio per attività congiunte di analisi del rischio volte ad identificare fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva e comportamenti di tax “non” compliance.
Le indicazioni, che arrivano agli uffici, non lasciano spazio a dubbi: la strada maestra dei controlli sono le informazioni dell’archivio rapporti: «Il puntuale ricorso all’utilizzo dei dati presenti nell’ADR (archivio dei rapporti finanziari)”, sottolinea l’Agenzia, “costituisce una best practice che gli uffici sono tenuti a valorizzare nei propri percorsi di controllo”.
Le prime liste selettive, si desume dal documento, hanno avuto a oggetto enti associativi, società sportive dilettantistiche, società di persone e società di capitali con omessa dichiarazione o per incongruenze dichiarative. Dall’Agenzia spiegano che “è stata avviata nel corso dell’anno una nuova progettualità, volta a corredare con le informazioni disponibili nell’Archivio, opportunamente selezionate, alcuni elenchi di contribuenti risultati meritevoli di approfondimenti istruttori, sulla base di percorsi selettivi diversi e non attinenti ai dati finanziari. Per realizzare tale progettualità, è stata ideata una nuova sezione all’interno dell’applicativo LASER / VERA, dedicata alle liste c.d. -di vestizione- e denominata VEAR (Vestizione elenchi con dati Archivio dei rapporti), dove è possibile visualizzare le informazioni finanziarie con le medesime modalità e livelli autorizzativi richiesti nella sezione VERA, dedicata alle elaborazioni basate sui dati dell’Archivio”. Verifiche sugli splafonamenti degli aiuti di stato e su tutti i crediti di imposta.
Accertamenti ad ampio raggio da parte dell’Agenzia delle entrate che non si fermano soltanto alle cessioni dei crediti edilizi ma volti anche ad intercettare fenomeni di sottofatturazione o non corretta contabilizzazione dei ricavi.
Sorvegliato speciale il credito di imposta per ricerca e sviluppo e l’attività in particolare dei consulenti: «le imprese beneficiarie risultano assistite da soggetti che svolgono attività di consulenza sulle diverse misure agevolative, e che appaiono specializzati nella predisposizione di documentazione solo formalmente corretta al fine di dimostrare la spettanza del credito».
Altro indice di anomalia evidenziato dagli uffici dell’amministrazione finanziaria le posizioni incoerenti rispetto ai presupposti oggettivi e soggettivi della misura agevolativa. «Tali incoerenze», evidenzia il documento, «possono rappresentare i primi indicatori di rischio e sono individuabili quando l’attività di ricerca e sviluppo, soprattutto se interna all’azienda, è difficilmente compatibile con l’attività economica dichiarata, con la struttura organizzativa dell’impresa, con l’assenza di costi per l’attività di ricerca e sviluppo interna negli anni precedenti all’istituzione del credito d’imposta».
Più nel dettaglio gli Uffici sono stati invitati a passare al setaccio anomalie e incongruenze legate ai soggetti destinatari dei crediti agevolativi utilizzati in compensazione, oltre a ricerca e sviluppo: «crediti d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, design e innovazione estetica, credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno, credito di imposta sisma centro-Italia, credito di imposta zone economiche speciali, credito di imposta formazione 4.0, credito di imposta patrimonializzazione, credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo misura incrementale per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno e del sisma centro Italia, credito di imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda, crediti d’imposta per i beni strumentali 4.0, crediti d’imposta per i beni immateriali 4.0, credito d’imposta per i beni immateriali standard, credito d’imposta rimanenze magazzino».
Intanto la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24998 del 17 settembre 2024, ha ribadito il ruolo delle presunzioni fiscali generate dagli accertamenti bancari, stabilendo che gli esiti di tali verifiche possono essere utilizzate dall’Amministrazione finanziaria per rettificare il reddito del contribuente. Nel caso in esame della Cassazione, il contribuente è stato chiamato a dimostrare – fornendo prova analitica di ogni singola movimentazione – che le operazioni finanziarie segnalate sui conti personali non si riferivano all’attività e quindi non imputabili a ricavi conseguiti all’attività imprenditoriale.
Nell’ordinanza viene evidenziato e confermato che le presunzioni possono essere applicate anche ai conti correnti dei familiari stretti del contribuente.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it