Ieri sera, si è verificato un incidente mortale nel deposito degli autobus di Tpl Linea, che ha causato la morte del capo officina Stefano Macciò, rimasto schiacciato tra un bus e un carro attrezzi nel deposito degli autobus di Tpl Linea a Legino.
La serie delle cosiddette “morti bianche” sul lavoro sembra non arrestarsi e, a seguito di questo tragico evento, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato sciopero.
Inoltre, le segreterie Regionali Filt, Cgil, Fit, Cisl, Uitrasporti, e Faisa Cisal attendono gli esiti dell’indagine che dovrà chiarire quanto accaduto e spiegano che “oltre 70 morti sul lavoro in meno di 10 anni in provincia di Savona sono una mattanza, una vergogna per un Paese civile”.
Secondo quanto emerso dalle indagini svolte nelle ultime ore, nel corso delle operazioni di sgancio di un bus in avaria, trasportato in deposito sul carroattrezzi, l’uomo, secondo dinamiche ancora da chiarire anche grazie alla presenza delle videocamere presenti nel piazzale, è rimasto incastrato e schiacciato tra i due mezzi.
Immediatamente, si sono precipitati sul luogo del fatto il Magistrato di turno, il presidente dell’azienda Tpl Linea, Simona Sacone, l’Amministratore Delegato Giovanni Ferrari Barusso, il Sindaco di Savona Marco Russo e l’Assessore allo Sviluppo economico Francesco Rossello.
Con la dichiarazione dello sciopero, la reazione dei Sindacati e dei lavoratori di Tpl Linea è stata molto forte e, mossi dolore, rabbia e lutto, hanno dichiarato che nel corso della mattinata i mezzi non sarebbero usciti dal deposito, aggiungendo che “Quella a cui assistiamo da mesi, in tutta Italia e in vari ambiti di impiego, è una vera strage. Non è accettabile. Per questo oggi i mezzi non usciranno dal deposito”.
Bisogna ricordare che i Sindacati chiedono, ormai da tempo, un miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori.
Questa mattina, dunque, tutte le organizzazioni si sono radunate davanti alla Prefettura, dove si è svolto un incontro con il prefetto Enrico Gullotti.
Il tema centrale dell’incontro si è concentrato sulla necessità di interventi concreti per migliorare la sicurezza sul lavoro e le richieste sono attinenti ai maggiori controlli della Polizia Stradale sugli autobus in circolazione e ai controlli dell’Asl e dell’Inail all’interno dell’azienda del trasporto pubblico.
Simone Turcotto di Cgil Savona, infatti, ha spiegato: “Chiediamo verifiche sui mezzi e rispetto alle situazioni presenti all’interno dell’azienda. Sono anni, infatti, che segnaliamo difficoltà sul fronte della sicurezza. E se già prima il tempo era abbondantemente scaduto, ora lo è ancora di più. È necessario un intervento forte del Prefetto”.
I lavori della seduta solenne del Consiglio regionale della Liguria, inoltre, in occasione dell’incidente mortale sul lavoro, sono stati aperti osservando prima un doveroso minuto di silenzio.
“Purtroppo, devo aprire la seduta comunicando di nuovo, in pochi giorni, una tragica sciagura avvenuta in un luogo di lavoro in Liguria – ha dichiarato il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei – Stefano Macciò, padre di famiglia e dipendente dell’azienda di trasporto pubblico locale Tpl Linea, ha perso la vita mentre era al lavoro. Morire sul lavoro ancora una volta rappresenta il tragico destino di chi adempie al proprio dovere in quella che dovrebbe essere una normale quotidianità. Rafforzare le norme sulla sicurezza e prevedere controlli più accurati deve essere sempre una priorità”.
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha dichiarato che si tratta “del secondo caso di morte sul lavoro in pochi giorni, dopo l’incidente costato la vita ad un operaio nel cantiere del Terzo Valico. Una tragedia che ci lascia senza parole e su cui ci auguriamo si faccia subito chiarezza. Siamo di fronte a un’emergenza che non possiamo più sottovalutare. Tutte le forze politiche e le Istituzioni devono fare fronte comune, affinché il tema della sicurezza sul lavoro diventi una priorità assoluta. La Liguria si stringe alla famiglia della vittima e alla comunità savonese”.
In attesa di ulteriori notizie sulla tragica questione i colleghi di Macciò e tutti i rappresentanti dei lavoratori si stringono intorno alla famiglia della vittima.
Flavia De Michetti