I prodotti “Made in Italy” sono ricercati in tutto il globo, l’ospitalità e l’intraprendenza italiana non è seconda a nessuno, l’enogastronomia italiana è universalmente riconosciuta come la migliore eppure, le nostre aziende, con le più ampie giustificazioni, continuano ad essere acquisite da gruppi internazionali tanto da ritrovarci grandi maison della moda, complessi alberghieri, gruppi automobilistici, aziende del settore agroalimentare che parlano altre lingue.
Le pagine di questa rubrica riportano sovente articoli di economia ed organizzazione aziendale, controllo di gestione, del nuovo codice della crisi d’impresa, argomenti riportati nel tentativo di approfondire e migliorare la gestione d’azienda.
Quest’oggi parlo di partnership, una relazione di business di lungo periodo che si connota su requisiti di reciprocità, e nel business, parlare di partnership significa saper individuare per l’altro partner soluzioni nuove o diverse ed investire per contribuire nel creare un valore maggiore.
Quindi progettualità, problem solving, nuove idee e, perché no, generosità nello sviluppo di soluzioni di intervento, sono dei requisiti importanti.
Bisogna osare, essere coraggiosi e fiduciosi nella capacità dell’altro di rendere valore al valore ricevuto. Non è facile ma è possibile.
Alla “filosofia” va affiancato anche l’esempio intriso in questo caso di perseveranza, intraprendenza e tanto problem solving.
A fine novembre 2022 gli organizzatori di Automotoretrò, il grande Salone torinese dedicato al motorismo storico, con in mano il programma ormai già definito hanno affrontato un problema non previsto, l’aumento del costo dell’esposizione notificato dalla società che dirige il noto “Lingotto”.
È così che Beppe Gianoglio, ideatore ed organizzatore della storica fiera che riunisce ogni anno collezionisti, professionisti, espositori ed appassionati di vetture d’epoca ha dovuto scegliere tra la soppressione della manifestazione e l’opportunità di mantenere viva questa fiera in un’altra sede.
Si può parlare di un cambiamento epocale dal momento che la manifestazione è giunta alla sua 40° edizione, proprio grazie all’intraprendenza di due attori, Gianoglio da una parte e l’Ente Fiere di Parma dall’altra che, in brevissimo tempo hanno saputo coniugare gli sforzi già compiuti per la programmazione del “Mercante in Fiera” creando quelle economie di scala adatte ad ospitare la manifestazione automobilistica con tutti i dilemmi generati dal trasferimento nella città Emiliana.
Naturalmente si è trattata di un’edizione di transizione riferisce Gabriele Rossetto responsabile dell’ufficio stampa di Automotoretrò ammirando il frontale di una bellissima Mercedes Benz 190 SL esposta nello stand della casa d’aste Wannenes; “la prossima edizione vedrà uno spazio espositivo più ampio che consentirà la programmazione dei tanti eventi che hanno caratterizzato le precedenti edizioni”.
A causa dello spazio espositivo inferiore e nel dubbio della buona riuscita dell’evento alcuni espositori storici hanno declinato la presenza ma la centralità di una sede strategica quale snodo tra Centro Italia e Nord Est ha attirato nuovi espositori e l’azione combinata delle due mostre ha portato un flusso di visitatori oltre ogni aspettativa.
Quindi un week end caratterizzato da auto d’epoca, da preparazioni estetiche e motoristiche di bolidi attuali ma anche di antiquariato, gioielli ed orologi d’epoca e contemporanei.
Lo stupore e la sorpresa positiva prodotta nei partecipanti del percorso ha dato ragione agli organizzatori, gli appassionati di antiquariato hanno nutrito lo stand automobilistico e tantissimi gentlemen driver hanno affollato gli stand dedicati alla gioielleria ed all’orologeria, tra i quali Bruno titolare di Martinez Diamanti che ha trasferito i preziosi dal suo atelier di Parma in strada 22 Luglio, che mi ha guidato alla scoperta dei tesori esposti da Gold and Gift provenienti da Lecco, Montegrandi gioielli che – ironia della sorte – arriva a Parma proprio da Torino.
Interessanti gli orologi da collezione esposti dalla gioielleria Antonio Nocco di Parma che con grazia ed ospitalità ha accolto clienti e tanti curiosi.
Piccoli gioielli crescono, i più belli per qualsiasi genitore, un bimbo che sull’uscio dello stand dei nonni provenienti da Torre del Greco, con le sue prime paroline e tanta sfrontatezza mi ha illustrato un “mondo subacqueo” fatto di corallo e turchese.
L’auspicio è che quel piccolo, e tutta la sua generazione cresca promuovendo una cultura aziendale intrisa di valori e responsabilità.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazettadellemilia.it