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Home Economia Svendita Economica: i “migliori” ci guidano verso una profonda recessione

Svendita Economica: i “migliori” ci guidano verso una profonda recessione

In Italia la guerra per la sopravvivenza quotidiana, si combatte ogni giorno sul fronte dell’economia che sta per tracollare in una recessione finora raramente conosciuta.

Recentemente, a lanciare il grido d’allarme sono state alcune tra le associazioni nazionali più rappresentative, come Confersercenti e Altroconsumo, che hanno proposto una fotografia del paese davvero da brividi, altro che i falsetti miagolanti della canzone di Mahmoud & Blanco, ma il vero urlo di dolore di commercianti, artigiani e imprenditori di vari settori economici del nostro Paese che il “Governo dei migliori”, sembra non sentire.

Leggendo il rapporto Confcommercio-Censis il 25% dei nuclei familiari italiani, è terrorizzato dall’esponenziale crescita dei costi dei consumi e, la metà degli intervistati, teme per i propri risparmi.

In testa hai pensieri degli italiani c’è l’aumento sproporzionato e, probabilmente pilotato, del costo energetico. Dobbiamo però ricordare due cose: la prima che è da settembre dell’anno scorso che iniziò a prendere corsa verso l’alto, il costo della benzina e, oggi continua, assieme a quello dell’energia elettrica. Dal governo giustificano con un “siamo passati dalla pandemia alla guerra”, ma Putin non ha bloccato o ridotto il gas verso il nostro paese; e allora chi decide di far galoppare questi costi?

Il rapporto di Altroconsumo presentato nei giorni scorsi al Festival del Giornalismo Alimentare a Torino, fotografa una disperazione per la quale, sono dovute cambiare le abitudini degli italiani; i contesti sono moltissimi, ma quello che preoccupa maggiormente è quello sanitario dove, un italiano su tre, il curarsi, lo ritiene un lusso.

Inoltre, la Cgia di Mestre, a proposito dell’inflazione prevista in italia al 6% quest’anno, dice: “è una tassa e della peggiore specie che colpisce, in particolar modo, chi ha un reddito fisso. Secondo l’Istat, infatti, con un caro vita in crescita del 6%, questo si traduce in un incremento effettivo dell’8,3% per le famiglie più povere e del 4,9% per quelle benestanti”.

Com’è possibile che siamo arrivati a pensare che non abbiamo la possibilità di curarci, di cambiare gli occhiali, di andare dal dentista? Forse perché ogni giorno siamo terrorizzati e martellati di emergenza, emergenze, tavoli di crisi?

Infatti, il settore più colpito dall’inflazione, che non la vedevamo così dal 1986, è proprio quello dei consumi domestici, casa, energia, acqua dove l’80% degli intervistati, ha dichiarato che, per sopravvivere, ha dovuto modificare radicalmente le loro abitudini o avrebbero avuto difficoltà a pagare le bollette o peggio ancora, arrivare a fine mese.

In questo clima d’incertezza dove sembra di muoversi in sospensione con sé stessi, all’orizzonte si vedono spuntare dei piccoli lampi di luce, quasi ad illuminare un segnale di chiamata, verso una mano tesa che, come l’afferri, ipnotizzato dal bagliore che emana, diventa così forte ed accecante che, non ci si accorge dell’inesorabile razzia d’imprese italiane.

È la luce dell’alta finanza speculativa di quelle multinazionali e centri di potere che ogni giorno elogiano Draghi e, cercando di mantenerlo alla plancia di comando, mettono nero su bianco che a Draghi succederà Draghi.

Non fanno nemmeno lo sforzo di pensare che l’Italia è un Paese sovrano, una democrazia, ma nell’ultima analisi economica della Goldman Sachs dovelavorò proprioDraghi dal 2002 al 2005 dicono: «un cambiamento dell’attuale coalizione di governo, finirà per aumentare l’incertezza sulla realizzazione del Recovery Fund, il suo impatto sulla crescita e, di conseguenza, il suo sostegno alla sostenibilità del debito».

Quello che preoccupa i banchieri di Manhattan è che in Italia, nei sondaggi, sono in vantaggio i partiti euroscettici, gli stessi tormenti che vennero evidenziati anche nel 2013 da un’altra banca americana, la JP Morgan la quale desiderava che, in Italia e negli altri paesi europei, venissero abolite le costituzioni antifasciste che troppo concedono a sindacati e lavoratori.

La domanda che ci dobbiamo porre è: ma la democrazia secondo JP Morgan, è un rischio? Perché se analizziamo un po’ qualche loro attività negli anni recenti, tipo: Nel settembre 2020, la società ha ammesso di aver manipolato i futures sui metalli preziosi e i mercati dei titoli di Stato in un periodo di otto anni; nel 2021, JP Morgan ha finanziato il tentativo fallito di creare una Super League europea nel calcio europeo, che, in caso di successo, avrebbe posto fine al meritocratico sistema di calcio piramidale europeo, verrebbe da chiedersi cosa intendono loro per democrazia.

Chiediamocelo noi! Forse è venuto il momento di non rispondere più agli isterici interessi di Washington, Nato e Unione Europea, ma neanche a quelli dei loro Goldman Boy come Prodi, Monti e appunto Draghi, i generosi liquidatori dell’economia del nostro Paese.

Andrea Caldart

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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