Le previsioni dell’andamento macro economico che si delineano per i mesi a venire non sono delle migliori ed i bollettini meteo sono allertanti.
La nostra ipotetica nave “Italia” si appresta ad attraversare un mare in tempesta ma, dall’armatore sembrano arrivare poche timide aperture con strumenti utili ad impese e famiglie.
Prima di attendere la “manna caduta dal cielo” le imprese dovrebbero aver contezza della posizione delle stesse in quel mercato che è cambiato repentinamente e che l’emergenza sanitaria, non proprio del tutta conclusasi, ha accelerato notevolmente.
Anzitutto partiamo dallo stato attuale…
E’ importante individuare quali siano gli asset digitali presenti in azienda, quelli più immediati e presenti, quelli che si descrivono con “l’industria 4.0”, ovvero un’epoca industriale, una vera e propria rivoluzione industriale.
La prima è stata quella del lavoro meccanico a metà del ‘700 con il vapore, poi è arrivato l’elettrico nell’800, dopo di che – più recentemente – negli anni ’90, l’arrivo dei computers ha portato la terza rivoluzione industriale, e la quarta riguarda gli automatismi, l’intelligenza artificiale, internet e l’internet delle cose, quell’ibrido tra il mondo analogico ed il mondo digitale che oggi chiamiamo società liquida.
Oggi non c’è nessuna azienda che possa permettersi di non esistere anche digitalmente, quindi anche se si tratta di azienda con lavori tradizionali occorre considerare che siamo in un’economia di dati ed algoritmi che interessano tutti.
La digitalizzazione quindi è la prima arma per combattere in un mercato sempre più competitivo per far sopravvivere l’impresa ed i suoi collaboratori.
“Per combattere efficacemente i fattori di stress senza precedenti della supply chain, come l’inflazione, è imperativo che i manager si concentrino sull’attuazione di iniziative di analytics, Intelligenza Artificiale ed automazione per costruire supply chain intelligenti, resilienti e sostenibili” ha dichiarato Jonathan Wright, IBM Consulting Global Managing Partner, Sustainability Services and Global Business Transformation.
“Automazione ed intelligenza Artificiale possono consentire ai manager ed alle loro organizzazioni di raccogliere dati, identificare i rischi, convalidare la documentazione e fornire audit trail, anche in periodi di forte inflazione, contribuendo nel frattempo alla gestione dei rifiuti e dei consumi di carbone, energia e acqua”.
Gli aiuti di Stato quindi ci sono, ma da soli non bastano, bisogna innovare ed innovarsi.
Il Governo ha pensato a più riprese aiuti e concessioni, e cosi – per quanto riguarda bar e ristoranti – il nuovo decreto Aiuti-Ter introdurrebbe una novità importante che estende gli aiuti contro la pandemia permettendo di realizzare dehors e pedane all’aperto aumentando quindi i posti a sedere per i clienti.
Un nuovo articolo nella sezione «Ulteriori disposizioni di sostegno alle imprese», rispetto alla bozza entrata in Consiglio dei ministri, estende al 31 dicembre «salvo disdetta dell’interessato» l’applicazione delle disposizioni decise nel 2020 per il covid.
La parola chiave è amovibili, per fortuna in un momento ove l’innovazione ha portato a tante nuove soluzioni.
Sempre il Decreto Aiuti Ter prevede un nuovo Bonus 150 euro, una tantum e senza ISEE, per chi guadagna fino a 20mila euro, in arrivo a novembre 2022, in busta paga ai dipendenti e nel cedolino mensile ai pensionati, accreditato in automatico e senza bisogno di richiederlo per questi soggetti, mentre per altre categorie di beneficiari si replicano le regole già previste per il Bonus 200 euro dei primi due Decreti Aiuti.
Prima il decreto Sostegni ter, successivamente i decreti Energia e Ucraina e ad ultimo i decreti Aiuti e Aiuti bis hanno introdotto e potenziato i bonus fiscali riconosciuti alle imprese in relazione ai consumi di luce e gas. L’agevolazione spetta tenuto conto dei consumi effettivi trimestrali.
A tal fine quindi non sarà possibile considerare quelli stimati, ma bisognerà attendere il dato contenuto nelle fatture di conguaglio.
I chiarimenti arrivano dall’Agenzia delle Entrate, che ha specificato le regole per il calcolo del credito d’imposta spettante nella circolare n. 25/E/2022.
Nel frattempo, la legge di conversione del Decreto Aiuti bis è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 21 settembre 2022, dopo il via libera del Senato del giorno precedente.
L’iter ha portato all’introduzione di alcune importanti novità al testo del Decreto Aiuti bis, dallo smart working alla cessione del credito per il superbonus.
Misure che si affiancano a quelle già previste dal decreto legge n. 115 del 9 agosto.
Tra queste si ricorda l’incremento dell’esonero contributivo per i lavoratori dipendenti, un bonus aggiuntivo in busta paga per i redditi fino a 35.000 euro che sale al 2 per cento.
Novità in arrivo anche per i pensionati, nei confronti dei quali sarà previsto a decorrere dal 1° ottobre 2022 un anticipo della rivalutazione degli assegni, pari al 2 per cento aggiunta al conguaglio dello 0,2 per cento spettante dal 1° gennaio, applicato dal 1° novembre.
Mario Vacca in collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it