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Home Fuori dal Silenzio Inchieste Comitato SalvaGuardia: Elena Alberton fondamentale richiedere autopsia nelle morti improvvise

Comitato SalvaGuardia: Elena Alberton fondamentale richiedere autopsia nelle morti improvvise

Il fenomeno delle morti improvvise è in crescente e preoccupante aumento. Per favorire la divulgazione, l’informazione e la consapevolezza, QuotidianoWeb si è messo in contatto con il “Comitato SalvaGuardia” che si batte in prima linea nella raccolta delle testimonianze delle persone che stanno affrontando il dramma del malore improvviso.

Elena Alberton, presidente del “Comitato SalvaGuardia”, ha vissuto personalmente il dramma della perdita di suo figlio, Enrico, a causa di un malore improvviso insorto nel sonno a 41 anni, senza un perché.

Lo scopo del Comitato: valutare se c’è una correlazione con il forte aumento delle morti improvvise e il vaccino anti Covid-19, e indagare sulle cause, con l’obiettivo di prevenire altre morti improvvise evitando questo dolore ad altri genitori. 

Elena grazie per la sua disponibilità, lei è presidente del Comitato ma prima di tutto mamma di Enrico, scomparso nel 2021 per malore  

Purtroppo nel direttivo del Comitato siamo in più mamme unite in questo dolore per avere perso un figlio, Enrico aveva 41 anni, era un atleta, amava la corsa, la sua specialità erano i 1500 ed i 3000 metri:  6 mesi prima di mancare, aveva rinnovato l’idoneità agonistica. Aveva fatto il vaccino nel mese di settembre per accedere al lavoro, ma non era mai stato dal medico di base perché era sanissimo. Enrico in quei primi giorni di dicembre si sentiva particolarmente stanco, ma non abbiamo dato peso a questa sua lamentela, perché sembrava più una scusa che una realtà; quel giorno di dicembre aveva fatto il turno di notte e nel pomeriggio lo avevo lasciato riposare. Quando sono andata a svegliarlo……… non c‘era più!

Nonostante mi trovassi in un incubo, ho trovato la forza di richiedere che fosse fatta l’autopsia perché volevo e vorrei una spiegazione della sua morte. Il figlio di Francesca, segretaria del nostro Direttivo, aveva 27 anni, era un ragazzo considerato fragile, mancato anche lui dopo la terza dose di vaccino.

Il grande problema di questo fenomeno è che ancora oggi, c’è poca consapevolezza su questi eventi e simili considerazioni ci hanno spinto a costituire il Comitato, che si propone di raccogliere le testimonianze ed indagare sulle cause che provocano le morti improvvise. Voglio sottolineare che non puntiamo il dito contro il vaccino, ma semplicemente chiediamo che le indagini autoptiche contemplino anche la ricerca di quei fattori che possono essere correlati al vaccino o alla covid-19: solo a fronte di dati scientifici certi e trasparenti sarà possibile attuare un piano di prevenzione e controllo atto ad evitare eventi drammatici. 

Purtroppo il mainstream ha fatto un’attenta e studiata pubblicità  dell’efficacia del vaccino, puntando sull’inconscio delle persone, per annullare il pensiero critico sulla reale qualità del farmaco  e dei suoi potenziali effetti avversi e letali.

Quale difficoltà riscontrate in questa battaglia atta a divulgare ed informare riguardo alle morti improvvise come possibile conseguenza del vaccino?

Da quando siamo diventati operativi concretamente, nell’autunno scorso, ci siamo scontrati con la mancanza di consapevolezza di troppe persone sulla numerosità degli eventi, segnalati con frequenza quasi giornaliera e con l’incredulità di poterli correlare ad effetti post-vaccino.

Le morti improvvise ci sono sempre state: prima di questo triennio si cercavano e si indagavano scrupolosamente le cause e quasi sempre si arrivava a risposte accettabili: adesso imperversano le finte diagnosi di MORTE IMPROVVISA, ottenute da autopsie a volte monche, come nel mio caso, oppure le diagnosi di cause genetiche, poi smentite nelle ripetizioni delle indagini, come è capitato ad altre mamme che hanno vissuto l’esperienza della morte di un figlio.

Questo è inaccettabile soprattutto quando la vittima è un giovane, sano, costantemente sotto controllo perché sportivo, come è successo anche per mio figlio. 

Voi raccogliete i dati e i numeri associati alle morti improvvise, e attraverso il supporto legale e  medico-legale appoggiate i familiari delle vittime, che spesso, travolti nel dolore, non sono totalmente consapevoli di come procedere davanti a queste circostanze.

Purtroppo c’è ancora poca consapevolezza e coscienza di questa realtà, soprattutto perché parliamo di persone morte, che non possono far sentire la loro voce per chiedere la VERITA’.

Le indagini permettono di confermare una correlazione; noi chiediamo di avere i dati ottenuti da una indagine corretta e completa, dai quali poter valutare possibili progetti di prevenzione.

Certo è che le morti improvvise ci sono sempre state ma quello che non è normale sono i numeri con cui si manifestano. Partendo dai dati ISTAT italiani, alcuni studiosi hanno elaborato i dati delle morti improvvise dell’ultimo triennio in modo da poter evidenziare l’andamento per fasce di età in confronto con un periodo temporale precedente: il risultato ottenuto purtroppo individua un allarmante incremento medio della mortalità che arriva a circa il 30%, con valori allarmanti per le fasce di età infantile. 

L’anomalia, a nostro avviso critica, è che i risultati ottenuti dagli studiosi indipendenti purtroppo non coincidono  con quelli ufficiali ISTAT, i quali ultimi non evidenziano un aumento delle morti improvvise, pur essendo, i dati di partenza, gli stessi.

Tutto questo non può continuare nell’indifferenza. A gran voce cerchiamo di coinvolgere i nostri ministri e governanti per chiedere loro di  indagare, di cercare le cause con correttezza e trasparenza per avere un insieme di valori statisticamente significativi per considerare se fosse necessario definire un progetto di prevenzione per prevenire i disastri e salvare i nostri ragazzi, che sono la società di domani.

Ormai tutti noi abbiamo la consapevolezza che è strano sentire quanti morti capitano rispetto a un ricordo di quattro anni fa, anche se provano a farci credere che sia normale.

Cosa pensa a riguardo delle istituzioni?

E’ veramente critico che l’ente pubblico e il sistema sanitario rimanga praticamente indifferente sia nei confronti dei moltissimi danneggiati sia verso le troppe persone giovani che sono morte.

I danneggiati sono stati travolti da problemi di salute spesso anche in forma grave, come è successo ad Andrea Sillo, amico e quasi compaesano, e non sono stati nemmeno sostenuti economicamente  a livello di cure e di farmaci, oltre  ad essere frequentemente considerati malati psicotici. Le persone morte, che non hanno voce per chiedere la verità, frequentemente non vengono sottoposte ad esame autoptico perché ritengono inutile indagare oltre alla verifica formale di constatazione di decesso.

Purtroppo la famiglia , travolta dall’evento improvviso e dal tremendo dolore, può non avere la conoscenza o la forza di porsi le domande, di capire l’evento stesso per avere la verità.

Io ho trovato la forza per aiutare Enrico e ne sono stata capace perché lui mi ha assistito: spero continui starmi accanto per portarmi in questo difficile impegno, pensando che se tutto questo servirà per salvare anche una sola vita, ne sarà valsa la pena. 

Come sensibilizzare la gente in un momento così doloroso? 

La difficoltà principale è sensibilizzare le persone a non accettare passivamente una morte improvvisa, qualunque sia l’età. Il momento in cui è necessario prendere una decisione è proprio il momento più doloroso e critico, ma se ci sta a cuore conoscere il perché di una morte improvvisa occorre chiedere, a volte pretendere, di avere l’esame autoptico.

Questo esame non rientra in automatico nelle procedure sanitarie se non in alcuni casi particolari, per cui è necessario che i familiari lo chiedano. Per poter avere un iter diagnostico trasparente e corretto è necessario un ulteriore passaggio, sempre da fare in quei momenti tremendi dell’evento: individuare un perito di parte, che normalmente è un medico-legale oppure affidarsi immediatamente ad un legale di fiducia, che accompagni il percorso autoptico.

Anch’io non conoscevo questo aspetto e mi sono affidata all’ente sanitario chiedendo di cercare la causa di morte di mio figlio.

Quali obiettivi vi siete posti? 

Il nostro impegno primario è sensibilizzare tutti indistintamente sull’importanza di avere la ricerca della causa di una morte improvvisa, perché questo evento, come vediamo giornalmente, capita in modo casuale: questa consapevolezza generale potrebbe permettere di raggiungere un numero di diagnosi statisticamente significativo, numero che noi auspicheremmo essere intorno al 30% degli eventi in questione. 

Questa “banca-dati” potrebbe permettere uno studio ed una valutazione sull’andamento in eccesso di morti improvvise di questo triennio, individuarne le cause e considerare una proposta di miglioramento e di rimedio. Questo obiettivo è sicuramente ambizioso, ma il Comitato SALVAGUARDIA vuole perseguirlo fin dove possibile. 

Non può rimanere tutto lasciato all’incuria perché chi è morto non ha voce.

Cosa possiamo fare?

In merito sia alle morti improvvise sia alla situazione molto critica delle persone danneggiate da vaccino, sarebbe necessario impegnare l’ente pubblico sanitario ad intervenire concretamente per risolvere entrambi i problemi, secondo le rispettive necessità.

Oltre a queste due grosse problematiche dobbiamo ricordare che sempre in questo triennio stiamo assistendo al fenomeno chiamato dei “turbo-tumori”, cioè malattie che presenti in forma non grave e gestiti con la cura medica, improvvisamente diventano aggressivi e letali in tempi molto brevi. Anche questa tipologia di malattie ed altre simili richiedono una ricerca importante per capirne le cause e per conoscere se ci possono essere correlazioni con il vaccino, per poter approntare una cura preventiva. 

Cosa rispondono i sanitari a fronte di autopsie?

Il confronto con persone che hanno vissuto la morte improvvisa di un loro caro riferiscono che i sanitari non propongono di fare l’autopsia, e frequentemente sconsigliano questa indagine. 

Nel caso, sicuramente minoritario, di compimento dell’indagine, le diagnosi riportano la solita formula di MORTE IMPROVVISA, quindi una NON-DIAGNOSI oppure cercano ed indicano possibili cause genetiche, causando in tal modo maggiore ansia alle persone coinvolte.

Purtroppo i protocolli di indagine che cerchino anche, quale possibile causa, la correlazione con il vaccino non vengono adottati e finora nessuna autopsia riporta di aver cercato la traccia del vaccino e averla/non averla trovata.

Tutti siamo consapevoli che le morti improvvise sono sempre capitate e anche sappiamo che non sempre la scienza è riuscita ad individuare la causa, ma in questo triennio abbiamo registrato un preoccupante aumento di morti improvvise, prevalentemente a carico di giovani e di sportivi e questo impone che la scienza doverosamente cerchi la causa di questo effetto e individui se il vaccino ha una correlazione e/o un contributo sinergico.

Come si può fare per entrare in contatto con il Comitato?

Per entrare in contatto con il Comitato Salvaguardia, è possibile visitare la pagina Facebook del Comitato mandando una mail al seguente indirizzo: comitatosalvaguardiaets@gmail.com

Creare rete e sostenerci a vicenda è fondamentale.

Ingrid Busonera

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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